CONFAGRICOLTURA: SISTRI ? UN ALTRO INCUBO PER LE IMPRESE

"Non c’è pace per le imprese, siamo molto lontani dalla speranza di ottenere uno snellimento della burocrazia" commenta il Direttore dell’Unione Agricoltori Luigi Sidoli che interviene sul tema SISTRI, il Sistema Integrato di Tracciabilità dei Rifiuti nato con l’intento di informatizzare e controllare la gestione dei rifiuti, la cui operatività prevede che il primo passo sia l’iscrizione degli operatori, il ritiro dei dispositivi informatici e il pagamento di un canone annuo che diventa un nuovo costo per le imprese già in forte sofferenza finanziaria. La complessità normativa rende di difficile attuazione un sistema che, pur con finalità condivisibili, perpetua la scelta scellerata di appesantire di costi e di adempimenti tutte le imprese anziché perseguire con la necessaria decisione quelle che commettono irregolarità. Rimangono inoltre irrisolte alcune questioni di carattere tecnico che hanno significativi risvolti sotto il profilo dell’aggravio dei costi amministrativi in capo ai soggetti tenuti all’iscrizione al sistema. A seguito dell’entrata in vigore del D.M. 17 dicembre 2009 che istituisce il SISTRI sarebbero tenuti all’iscrizione tutti gli imprenditori agricoli che producono un quantitativo di rifiuti pericolosi che supera i 30 kg o i 30 litri occasionali. "Fermo restando il fatto che il SISTRI non ha modificato l’impianto normativo del Testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/06) e, soprattutto – precisa Sidoli – ci si chiede se i chi aderisce ad un accordo di programma sia tenuto all’iscrizione al SISTRI". L’Unione Agricoltori, a livello locale, e Confagricoltura a livello regionale e nazionale si stanno facendo portavoce, nei confronti delle varie istituzioni coinvolte, delle crescenti preoccupazioni e delle richieste di chiarimento raccolte tra le imprese associate che, pur volendo rispettare le norme ed avendo come obiettivo il rispetto dell’ambiente e la corretta gestione dei rifiuti, riscontrano difficoltà a districarsi in questo complicato dettato normativo. " Quel che emerge – spiega Sidoli- è la necessità di una gradualità nell’applicazione del sistema e una sua fortissima semplificazione, individuando soglie di esenzione che tengano conto delle varie situazioni dei settori e dei territori, perché il SISTRI è un sistema complesso che richiede un impegno notevole da parte sia degli enti istituzionali sia da parte degli operatori e delle categorie di rappresentanza. Non è un caso che la Commissione Ambiente del Senato, in seguito alle audizioni dei giorni scorsi, abbia evidenziato al Ministero dell’Ambiente le difficoltà che questa innovazione riscontrerebbe nell’applicazione concreta, sollecitando al Ministero la risoluzione in sede tecnica delle criticità emerse. Infine, per quanto riguarda il settore agricolo, sarebbe opportuna una riflessione sulle semplificazioni e sui costi. Nell’immediato – conclude Sidoli- si prospetta la speranza di una proroga, anche se si tratta di un palliativo e, soprattutto, dell’ennesima occasione persa per aiutare le imprese del nostro Paese".

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