Roberto Reggi ha scritto alle famiglie dei bambini in merito al caso salmon

Gentili Famiglie,scrivo questa lettera per condividere con Voi tutte le informazioni che, in queste settimane, ho potuto raccogliere dagli organi cui compete il controllo dell’alimentazione dei nostri bambini nelle mense delle scuole cittadine. E’ innegabile, infatti, che i recenti casi di salmonellosi accertati dall’Azienda Usl, e la correlazione con il batterio individuato in un campione di salume servito nelle refezioni scolastiche il 16 febbraio scorso, abbiano suscitato in tutti noi sincera preoccupazione.Come sindaco e, a mia volta, come genitore, comprendo perfettamente lo sconcerto e i dubbi emersi in seguito a questo increscioso episodio, ma nel contempo credo sia importante, in questo momento più che mai, ripercorrere insieme quanto è accaduto e riportare un clima sereno, di tranquillità, nella fruizione delle nostre mense. Strutture che, posso ribadirlo con fermezza, erano e restano all’avanguardia per la qualità dei prodotti erogati e per il rigore dei controlli. Proprio per questa ragione, ritengo sia doveroso fornire una spiegazione chiara e diretta a ciascuno di voi, soprattutto a fronte delle notizie imprecise o fuorvianti diffuse – con assoluta mancanza di responsabilità – da chi sembra avere la sola finalità di creare allarmismo. L’Amministrazione comunale attua una vigilanza capillare sul servizio di refezione scolastica, seguendo due diversi percorsi: da una parte, l’attività di autocontrollo prevista dalla legge sulla produzione dei pasti all’interno delle cucine; dall’altra, il controllo – non prescritto dalle norme, ma voluto dal Comune proprio a tutela dei suoi piccoli utenti – della Ditta che ha in gestione il servizio, al fine di garantire la qualità dei prodotti erogati.Come certamente molti di voi sapranno, il monitoraggio si esercita con ispezioni sugli alimenti in arrivo presso le mense (con particolare attenzione alla conservazione, alle modalità di trasporto,  all’igiene del personale impiegato nonché alla pulizia dei luoghi di lavoro), cui seguono controlli sulla somministrazione in refettorio. In particolare, per scelta del Comune di Piacenza, vengono effettuati campionamenti e analisi di laboratorio sulle materie prime, sulle attrezzature, nonché sui pasti pronti per il consumo. Inoltre, una piccola porzione del pasto viene conservata in freezer per le 72 ore successive alla somministrazione in mensa, per consentire ulteriori, eventuali analisi. Per la realizzazione di questo imponente sistema di controllo, l’Amministrazione comunale si avvale di professionisti del settore: Arpa (Agenzia Regionale per l’Ambiente),  veterinari  (per il  controllo degli agenti infestanti) e una dietista, individuata per le sue specifiche competenze. Proprio in applicazione di queste procedure, lo scorso martedì 16 febbraio, si è potuto accertare con tempestività l’accaduto. Infatti, Arpa ha prelevato in alcune cucine campioni di pasto pronto per effettuare le periodiche verifiche; quel giorno, il menù stilato dal Servizio Dietetico dell’Ausl prevedeva di servire in tavola specialità del nostro territorio: pisarei e fasò, salumi piacentini Dop (coppa e salame), verdura cruda, frutta di stagione.  Le analisi effettuate hanno, purtroppo, evidenziato tracce di salmonella in una limitata e circoscritta partita di salame. I risultati pervenuti sono stati immediatamente trasmessi al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl, che contestualmente, aveva registrato una diagnosi di salmonellosi su alcuni bambini, accuratamente seguiti dalla stessa azienda sanitaria per quanto concerne le cure mediche e tutti gli esami necessari. Pur nel rispetto della privacy, anche l’Amministrazione comunale ha verificato costantemente l’evolversi delle loro condizioni di salute. Immediata e costante è stata quindi la collaborazione tra il Comune di Piacenza e l’Ausl, al fine di accertare che la contaminazione dell’alimento non avesse relazione con eventuali mancanze nell’attività di sanificazione delle attrezzature. A questo proposito, l’Amministrazione comunale ha disposto accurati controlli presso le mense, il cui esito e’ stato assolutamente negativo: non sono state rilevate tracce di salmonella né nei locali, né sulla strumentazione in uso. Attualmente, l’Amministrazione comunale attende, proprio come le famiglie, di conoscere l’esito delle indagini avviate dalla Procura su segnalazione dell’Azienda Usl. Vorrei però ribadirVi che, se da un lato sarà impegno prioritario del Comune di Piacenza intraprendere ogni azione legale volta ad ottenere il risarcimento del danno subito (da intendersi anche come grave danno all’immagine delle nostre mense), dall’altro lato assicureremo ogni  sostegno a quelle famiglie i cui bambini siano stati colpiti dall’infezione. A riguardo, Vi informo che, accertati i casi di correlazione, le famiglie interessate potranno rivolgersi ai Servizi Scolastici della Direzione Operativa Servizi alla Persona e al Cittadino del Comune, per conoscere le procedure riguardanti la presentazione dell’istanza per il risarcimento del danno.All’indubbio rammarico per i casi di contaminazione, si affianca da parte mia l’auspicio che non venga meno, nella collettività, la consapevolezza di poter contare su un sistema assolutamente efficiente, serio e qualificato di tutela della qualità e dell’igiene alimentare all’interno delle refezioni scolastiche. Un sistema che costituisce, peraltro, un importante esempio anche per altre realtà. Da parte mia, non posso che riaffermare l’attenzione e la sensibilità dell’Amministrazione comunale alla salute dei più piccoli e al rapporto di fiducia che deve poter sussistere tra le istituzioni – le scuole pubbliche in primis – e i cittadini.  Un caro saluto,Roberto Reggi

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