COPRA MORPHO PIACENZA-ZEROUNO TORINO 67-74 (16-17, 37-37, 54-54)COPRA MORPHO: Angiolini 8, Boni 25, Sacco 5, Coccoli 6, Sambugaro 8, Mambretti 11, Trapella, Degli Agosti 4, Gelmini ne, Antozzi ne. All. Piazza.TORINO: Giadini 26, Soave 12, Giordo 11, Masper 10, Giusto 1, Boella 6, Berta 8, Bassan ne, Selmi ne, Gatta ne. All. Arioli.Arbitri: PORTALURI LUCIANO , CURRI GIUSEPPENon riesce il colpaccio alla Copra Morpho, che al palAnguissola deve arrendersi alla Zerouno Torino, al termine di una partita elettrizzante. Copra Morpho che perdendo nel terzo quarto, una pedina importante come Marco Sambugaro, vittima di una manata da parte di Giadini ( Sambu ha dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso) ha forse perso l’opportunità di giocarsela fino alla fine ad armi pari. Onore, però, al merito di Torino, che con una buona partita e un super Giadini, ha conquistato i due punti e, praticamente, il visto per l’A dilettanti.Davanti ad un palazzetto quasi esaurito, con ottima rappresentanza di tifosi gialloblù e fantastica presenza piacentina, Copra Morpho e Zerouno, hanno mostrato una pallacanestro e uno spettacolo di ben altro livello, emozionando per 40 minuti."Cattivo risultato, brutta tegola l’infortunio di Sambugaro- afferma a fine gara, coach Paolo Piazza- Ho visto, però, molte note positive, sono soddisfatto della prestazione della squadra che ha fatto fronte ad una situazione fisica non buona, con Mambretti acciaccato, con Trapella che non stava bene e poi con l’infortunio a Sambugaro. Abbiamo dato tutto quello che avevamo dentro. Chapeau a Torino che andrà in serie A dilettanti, direttamente e meritatamente. Recuperando gli infortunati e giocando con questo cuore, sono sicuro che ci toglieremo tante soddisfazioni per noi e per i nostri numerosi tifosi".LA PARTITA. Alti valori tecnici in campo. Rispetto all’andata non ci sono Arlotto per Torino e Gamba per Piacenza, al loro posto Masper e Sambugaro. La Copra Morpho si affida nel primo quarto al suo ormai classico "5" composto da Sacco, Angiolini, Sambugaro, Boni e Coccoli. La Zerouno schiera invece: Giusto, Giordo, Giadini, Soave e Masper. Primo quarto che preannuncia i tre quarti di sostanziale equilibrio, nonostante una prima avvisaglia di fuga gialloblù: 9-15 al 5° minuto con tre triple di fila di Giadini, che costringono Piacenza al time out. Dopo il minuto di sospensione, Piacenza con Boni e Mambretti raddrizzano le cose fino al -1 di fine quarto.Secondo quarto di equilibrio: scatta la "gara di tiro" da tre con Berta, Giordo per Torino e Mambretti, Sacco e Sambugaro per Piacenza; la sfida finisce in parità a fine del secondo quarto(37-37), nonostante i biancorossi mettano per un momento il naso avanti con Degli Agosti, prima che Giadini impatti.Dopo la pausa lunga, la Copra Morpho scende sul parquet con Angiolini, Mambretti, Sambugaro, Boni e Coccoli. La Zerouno con Giusto, Boella, Giordo, Giadini e Soave. II terzo quarto si gioca punto a punto. L’episodio più significativo di questo periodo è senza dubbio il brutto infortunio a Marco Sambugaro, colpito ad un occhio da una manata di Giordo. Sambugaro non riuscirà a tornare in partita e, anzi, sarà costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Un duro colpo per Piacenza, che comunque riesce a chiudere il periodo sul 54 pari, replicando ai 5 punti di uno scatenato Giadini, con due triple (Angiolini-Boni).Nel quarto quarto, dopo il botta e risposta Masper-Cocoli, Torino trova i punti e la qualità di Giadini che con 8 punti consecutivi (sfruttando anche un tecnico a Mambretti) lancia i gialloblù sul +8 (56-64). Un vantaggio che sarà gestito fino alla fine, nonostante il grande cuore di Piacenza, che non si arrende fino alla fine, con un ottimo Mambretti, con la grinta e i punti di Super Mario (alla fine 25 punti). Coccoli e Sacco alimentano le speranze, col -4 di Piacenza a 15 secondi dalla fine, cercando il fallo sistematico, ma non c’è più tempo e Torino può festeggiare una vittoria dal doppio sapore.Onore al merito di Torino, onore al cuore e la grinta della Copra Morpho. Due cose da oggi sono chiare: Torino ha meritato la vittoria e il quasi prossimo salto di categoria, ma Piacenza merita senza dubbio di seguirla a braccetto al piano di sopra.