Tre mazzi di rose rosse con l’ulivo. Le deporrà mercoledì 27 gennaio il presidente della Provincia Massimo Trespidi nei tre cimiteri ebraici piacentini, che si trovano a Fiorenzuola, Cortemaggiore e Monticelli d’Ongina. Come ha fatto il Papa, recentemente, nella sinagoga di Roma. Sarà il modo scelto da Massimo Trespidi per ricordare il Giorno della Memoria, che si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio (giorno nel quale 65 anni fa vennero abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz), per ricordare la tragedia dell’Olocausto. La iniziativa, cui danno il loro pieno appoggio i tre Comuni coinvolti ed il Museo ebraico di Bologna (il più importante della regione), è stata presentata oggi in Provincia, presenti, con Massimo Trespidi, il presidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali, il direttore del Museo ebraico bolognese, dott. Franco Bonilauri, ed i tre sindaci, Giovanni Compiani (Fiorenzuola), Sergio Montanari (Monticelli) e Gianluigi Repetti (Cortemaggiore). "Ringrazio i tre Sindaci ed il Consiglio provinciale, nel suo complesso, per il favore con cui hanno accolto questa mia iniziativa – ha voluto dichiarare il Presidente Trespidi in conferenza stampa -, che sarà anche un modo per far conoscere alla comunità piacentina queste tre testimonianze delle fiorenti comunità ebraiche che in passato vissero da noi. Deporrò nei tre cimiteri tre mazzi di rose con l’ulivo, come ha fatto il Santo Padre nella sinagoga romana; un gesto che vuole testimoniare il mio impegno alla fratellanza e alla solidarietà verso il popolo ebraico, e un gesto che vuole contribuire a mantenere viva la memoria di quegli eventi, ad evitare che simili tragedie si ripetano ed a sconfiggere il male che c’è nel mondo. L’entusiasmo con cui i tre Sindaci hanno accolto il mio invito mi conferma che per realizzare questa iniziativa si attendeva soltanto che qualcuno muovesse il primo passo e facesse scattare la scintilla. E’ con iniziative come queste che intendo costruire una cultura della Pace: una Pace che nasca dal cuore di ogni uomo, dalla sua capacità di parlare con gli altri. E’ un contributo che vogliamo dare, insieme, a mantenere il ricordo di quegli eventi, a far sì che la loro memoria resti viva nel tempo". "Non poteva mancare l’adesione compatta del Consiglio provinciale alla proposta del Presidente Trespidi – ha dichiarato Roberto Pasquali -. Sarà fondamentale coinvolgere le scuole, i giovani. E’ il modo più indicato che abbiamo per mantenere vivo, come è nostro dovere, il ricordo di quei tragici eventi". "A Fiorenzuola – ha ricordato il Sindaco Giovanni Compiani – visse una fiorente comunità ebraica dalla fine del ‘500 all’inizio del secolo scorso, ed il mio Comune è impegnato a mantenerne viva la memoria recuperando le presenze ad essa legate, come il cimitero ebraico, che abbiamo ristrutturato e per valorizzare il quale abbiamo avviato un dialogo con le scuole, che saranno presenti alla cerimonia del 27 gennaio. Non posso non condividere la iniziativa del Presidente Trespidi, per l’interesse mio personale verso tutto ciò che ha a che fare con l’ebraismo e perché abbiamo bisogno di contributi come questo per non dimenticare l’Olocausto, ed evitare che si possa ripetere". "Il mio Comune – ha dichiarato il sindaco di Cortemaggiore Gianluigi Repetti – presta particolare attenzione alla tutela delle testimonianze dell’ampia comunità ebraica vissuta nei secoli scorsi in questo comune e dedicherà ad essa una serie di manifestazioni, nei prossimi giorni. Nella iniziativa del 27 gennaio coinvolgeremo sicuramente le scuole, che saranno presenti in massa, per ricordare e non dimenticare una tragedia che coinvolse tanti bambini". "Il cimitero – ha ricordato il sindaco di Monticelli Sergio Montanari – è tra le poche testimonianze rimaste della fiorente comunità ebraica che visse nei secoli scorsi nel mio comune. Alcuni membri di questa comunità sono ancora in vita e diversi di loro saranno a Monticelli, mercoledì, per partecipare alla cerimonia, alla quale saranno presenti anche le scuole". Da Franco Bonilauri, un riferimento all’importanza della comunità ebraica piacentina nella storia della nostra terra. "Era una presenza forte anche prima dell’età moderna ma si accrebbe con il passaggio del ducato di Milano alla Spagna, quando la nostra provincia divenne il rifugio degli ebrei lombardi. La comunità si concentrò lungo gli assi commerciali del nostro territorio, la via Emilia ed il Po, e divenne un punto di riferimento insostituibile, per secoli, per le piccole e medie attività economiche del Ducato". "A testimoniarne la presenza – ha aggiunto – restano ora i cimiteri, quanto c’è di più sacro per un ebreo, ancor più sacro della sinagoga. Il cimitero è la casa dei vivi, dove si va per restare congiunti ai propri cari. Ogni sepoltura è sacra e non può essere toccata. Un cimitero, una cosa sacra, sono diventati per ogni ebreo Auschwitz e gli altri campi di sterminio nazisti. Il loro terreno è impregnato delle ceneri di sei milioni di ebrei. Sono diventati "case dei viventi". In chiusura il Presidente Trespidi ha voluto ringraziare Giovanna Amorini, Capo Gabinetto di Presidenza, per il fondamentale contributo dato alla realizzazione dell’iniziativa.