Le motivazioni allo sciopero del 18 gennaio prossimo presentate dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Rappresentanze sindacali aziendali del Gruppo Enìa, vertono sostanzialmente sui temi del rispetto delle Relazioni Industriali e sul processo di aggregazione Enìa-Iride. Nonostante la comprensibile crescita del livello di attenzione sulla fusione Enìa-Iride, che sta impegnando tutta l’Azienda da oltre un anno, stupisce che la dichiarazione di sciopero giunga a seguito degli incontri tenuti dall’Azienda, tra fine novembre e i primi di dicembre, sia con le Organizzazioni Sindacali sia con la totalità dei lavoratori del Gruppo, proprio per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto e mettere a fuoco i temi ancora in discussione per addivenire alla chiusura del processo aggregativo. Confronti aziendali che sono stati rafforzati anche dall’ulteriore incontro, i primi di dicembre, tra le Organizzazioni Sindacali e i Sindaci di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.In queste occasioni, pur delineando passi ancora da compiere e nodi da sciogliere sul progetto di fusione, sono state illustrate le linee di aggiornamento del Piano Industriale approvato da Enìa per il quinquennio 2008-2012, anche alla luce delle novità introdotte dalla riforma dei Servizi Pubblici Locali, sono state confermate le linee guida sugli assetti organizzativi del nuovo Gruppo, sul mantenimento dei livelli occupazionali e sul progetto industriale Enìa-Iride che, chiaro e delineato fin dalla sua origine, trova i suoi fondamenti nella complementarità nell’intera filiera dei settori dell’energia elettrica e del gas, nella capacità di ulteriore sviluppo nella filiera dell’energia, nella leadership nella cogenerazione e nel teleriscaldamento, nelle potenzialità di sviluppo nel settore ambiente e nella posizione di rilievo nel settore idrico. Fattori che permetteranno al Gruppo post-fusione di assumere un ruolo di rilievo nel settore delle utilities con forti opportunità di consolidamento sul territorio, di sviluppo extraterritoriale e di crescita nell’offerta multiservizi ai Clienti. Un ricco ed ampio ventaglio di temi su cui l’Azienda ha avviato ed assunto l’impegno di proseguire il confronto a fronte di aggiornamenti che, ad oggi, non si sono realizzati. I piani e gli obiettivi conseguiti da Enìa, discussi anche con le Organizzazioni Sindacali, sono evidenti non solo dai risultati economici al 30 settembre 2009 che, pur in uno scenario di crisi, presentano considerevoli dati di crescita (Margine Operativo Lordo + 11%, Utile netto + 7,1%, Investimenti + 48,6% pari a 130,7 milioni di euro), ma anche dalla capacità del Gruppo di produrre ricadute positive per il territorio, con oltre 2.500 imprese fornitrici operative nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e di confermare la propria capacità di creare stabilità occupazionale: il 98,2% dei lavoratori del Gruppo è assunto con contratto a tempo indeterminato e nel corso del 2009 si è confermato il numero dei dipendenti (2346 unità) con 28 assunzioni a tempo indeterminato di cui 13 trasformazioni di posizioni con contratto non stabile. Riteniamo infine che i 56 incontri tra la Direzione Aziendale e le Organizzazioni Sindacali realizzati nel corso del 2009, siano l’evidente dimostrazione della volontà di Enìa di garantire corrette e costruttive Relazioni Industriali, mantenendo aperto e continuo il canale di confronto e discussione con le rappresentanze dei lavoratori.