Mobilitazione per il prezzo del latte dopo la rottura della trattativa tra allevatori e industriali, che hanno offerto 32 centesimi al litro. Una cifra assolutamente irrisoria rispetto alle legittime richieste delle imprese agricole e dinanzi a un prezzo medio al consumo di 1,35 euro al litro, con un ricarico di quattro volte e mezzo (+350 per cento) rispetto ai 31 centesimi riconosciuti alla stalla. La proposta degli industriali di passare a 32 centesimi al litro, conferma il direttore di Coldiretti Piacenza, Giovanni Roncalli, ha portato gli allevatori della Coldiretti ad "accendere i trattori" per scendere di nuovo in campo, dopo che la prima fase di mobilitazione era stata temporaneamente sospesa in attesa di un nuovo incontro tra produttori e industriali.In Emilia Romagna, prosegue il direttore Roncalli, Coldiretti ha aperto una fase di mobilitazione davanti allo stabilimento della Parmalat di Collecchio chiamando a manifestare gli allevatori esasperati da una situazione che sta portando alla chiusura delle stalle. Così, nel periodo delle Feste, la singolare protesta ha preso corpo allestendo alberi natalizi addobbati con tutte le varietà di prodotti ottenuti da "falso latte italiano" con la scritta "Cara industria, addio fiducia delle mamme italiane senza latte delle nostre stalle. Il vero latte italiano lo devi pagare in modo giusto. Firmato Coldiretti." Ora, con gli allevatori, sottolinea Franco Fittavolini responsabile della commissione latte di Coldiretti Piacenza, la nostra Organizzazione sta di nuovo aprendo la fase di mobilitazione per riportare a ragione una parte industriale miope rispetto alla drammaticità del momento che mette in ginocchio il comparto lattierocaseario, determinati nel proseguire la mobilitazione fin quando le trattative con i rappresentanti dell’industria non porteranno ad una giusta remunerazione del latte.In questo senso la chiusura delle trattative è del tutto incomprensibile, soprattutto perché le attuali condizioni di mercato giustificano ampiamente l’aumento di prezzo che stiamo chiedendo, visto che già alcuni caseifici della Lombardia si stanno accaparrando forniture di latte a prezzi di 34 e anche 35 centesimi al litro.Stiamo reagendo a quelli che rappresentano i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura, conclude Roncalli, che subisce da una parte il furto di valore aggiunto sul prezzo e dall’altra il furto di identità e di immagine, con latte proveniente da chissà quale parte del mondo che viene sfacciatamente immesso in commercio come Italiano.AD ULTERIORE CHIARIMENTO SI ALLEGANO LE CIFRE CHE RAPPRESENTANO IL MERCATO ITALIANO DEL LATTENumero vacche 1.839.000 Numero aziende di produzione latte 43.861 – montagna 20.835 – zone svantaggiate 3.809 Produzione totale di latte 111.054.000 quintali Caseifici e centrali del latte 1.516 Cooperative 637 Centri di raccolta 82 IL SETTORE LATTIERO OCCUPA CIRCA 178.800 ADDETTI Occupati totali 178.800 di cui:• negli allevamenti da latte bovino 129.000 • nell’industria lattiero – casearia 27.800 • nei servizi e commercializzazione 22.000 LE IMPORTAZIONI DI LATTE E DERIVATI IN ITALIA – Latte liquido sfuso in cisterna e confezionato 21, 3 miliardi di chili (tra cui 13 miliardi di chili di latte sterile)- Formaggi 4 miliardi di chili (tra cui sono comprese 86 milioni di chili di cagliate) – Polveri di latte: (tra le quali caseinati/concentrati proteici per 15 milioni di chili) 130 milioni di chili PREZZO MEDIO ANNUO DEL LATTE ALLA STALLA (riferimento Regione Lombardia) Anno Prezzo (centesimi al litro) 1996 39,22 1997 36,20 1998 33,54 1999 33,132000 33,87 2001 36,652002 35,13 2003 33,96 2004 33,83 2005 33,76 2006 32,07 2007 34,45 2008 39,48 2009 da 27 a 32 cent/kg