Francesconi sull’apertura alle coppie di fatto da parte della Ragione

Finanziaria regionale.Francesconi: "Dalla Regione il colpo di grazia alla famiglia tradizionale"BOLOGNA, "La Regione dice no alla famiglia", è l’amaro commento di Luigi Francesconi (PdL) dopo la bocciatura dell’emendamento presentato insieme ai colleghi Fabio Filippi, Ubaldo Salomoni e Andrea Leoni, alla Legge Finanziaria regionale discussa in questi giorni dall’Assemblea legislativa.L’emendamento mirava a modificare il comma 3 dell’articolo 48 oggetto da alcune settimane di numerose polemiche in cui, tra l’altro, han preso parte non solo i differenti schieramenti politici, ma anche associazioni e la stessa Chiesa emiliano-romagnola.Oggetto del contendere sono i benefici garantiti dalla Regione in termini di alloggi, risorse, aiuti diretti ed accesso ai servizi in generale, che l’art. 48 vuole estendere a tutti i conviventi.Il mondo cattolico è insorti vedendo in questo provvedimento una sostanziale parificazione tra le famiglie e le coppie di fatto, quelle omosessuali e tutte le unioni di ogni genere aventi come unico presupposto la convivenza (quindi anche ad esempio due studenti che vivono insieme o un anziano con la badante)."Volevamo – spiega Francesconi – che i benefici concessi dalla legislazione regionale avvantaggiassero la famiglia così come definita dalla Costituzione, ossia, un’unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio.Formare una famiglia è una scelta libera e responsabile che comporta precisi doveri non solo tra i coniugi ma anche verso terzi (es. i figli) e la società di cui i benefici concessi dalla legge sono la contropartita.L’Amministrazione Regionale ha invece scelto di equiparare all’istituto che da sempre è il cardine della nostra società altre forme, spacciate come più moderne, ma in realtà aliene alla nostra storia, in cui non vi sono obblighi ma solo diritti." "Il PdL – conclude – contesta la visione che ha la sinistra di un mondo dove vi sono solo pretese, senza doveri, poiché è una visione preconcetta ed ideologica che ha come fondamento il laicismo, collante tra tutti i più svariati pezzi che compongono l’arcobaleno della maggioranza.Noi ci schieriamo al fianco della famiglia tradizionale e dei valori che sono alla base della società emiliano-romagnola da sempre, per questo non esito a dire che l’approvazione della Finanziaria senza l’emendamento da noi proposto, mette in pericolo la stabilità del tessuto sociale e introduce abusivamente la parità tra famiglia ed altre unioni, parità non prevista dall’ordinamento costituzionale".

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