Il comizio di Polledri a Carpaneto

«Se il sindaco di Carpaneto ha bisogno del sale da spargere sulle strade glielo possiamo fornire noi della Lega Nord». È iniziato con un affondo ironico e fortemente critico nei confronti della gestione dei servizi post-neve il comizio del deputato leghista Massimo Polledri, questa mattina a Carpaneto al gazebo di piazza XX settembre. «Offriamo la nostra disponibilità – ha rincarato il parlamentare – a spargere il sale sulle strade. Evidentemente l’amministrazione non ha capito che non siamo sulle piste da sci». Dopo aver fatto notare che il Carroccio è in piazza «anche in periodo non elettorale», Polledri ha parlato della legge Finanziaria,recentemente licenziata dalla Camera. «Siamo stati accusati di non aver speso abbastanza – ha detto – La crisi ci ha sottratto 90miliardi di euro, la parsimonia era più che inevitabile.A questi soldi si aggiungono i 30mila euro che gravano sul groppone di ogni cittadino come carico del debito accumulato dai vecchi poteri». Da qui ai vari settori. «Abbiamo dirottato risorse sugli ammortizzatori sociali, estendendoli anche a chi, titolare di contratti co.co.pro., rimane senza lavoro. Non abbiamo ulteriormente gravato sulla piccola impresa, che ha il merito di aver retto il Pil». La Lega per il Nord, ma che non si dimentica del Sud: «Ogni anno il 4 per cento di quello che guadagniamo finisce al Meridione – ha puntualizzato Polledri – vogliamo che questi soldi non finiscano in opere-mangiatoia, ma che vengano investiti bene». Sulla sicurezza: «Altro che indulti, abbiamo stanziato 500milioni per costruire nuove carceri. La legalità è stata portata anche nei mercati. Controlli severi e sanzioni sgombreranno piazze e strade dagli ambulanti abusivi». Sulla sentenza di rimozione del Crocifisso nelle aule scolastiche: «Nessun burocrate europeo ci può dire che cosa dobbiamo fare a casa nostra». Conclusione dedicata al «compagno Fini»: «Succede che a elargire il diritto di voto facile, anche gli immigrati non integrati, magari neanche a conoscenza della nostra lingua, vorranno dire la loro nei nostri municipi. Inizieranno a pretendere la costruzione delle moschee, l’abolizione dei salumi nelle mense, del vino e degli alcolici dai banconi dei bar».         

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