Nuovi obiettivi per Coldiretti

Riunione a Cortemaggiore con i soci della zona per illustrare le tappe fondamentali di questi ultimi mesi, e condividere con la base associativa gli obiettivi futuri, che riguardano anche la riorganizzazione della struttura. Quando un’associazione si assume il compito di realizzare un progetto per l’intero paese, e nel contempo portare avanti gli interessi della propria base attraverso la realizzazione di "una filiera agricola tutta italiana", il primo dovere imperativo, per dare seguito concreto, e non di semplice enunciato, a questo obiettivo di trasformazione, è quello di adeguare la propria struttura, con un’opportuna fase di riflessione, a queste finalità, facendo emergere al proprio interno, quelle sinergie capaci di renderla sempre più, com’è stato a più riprese ribadito, "impresa tra le imprese.E’ questo il significato della riunione (cui ne seguiranno altre in tutte le zone), che si è svolta nei giorni scorsi presso l’Ufficio di zona di Cortemaggiore, dove il responsabile dell’Unità locale Franco Fittavolini, unitamente con i responsabili delle zone di pianura Claudio Maschi e Giovanni Morini, ha incontrato la base associativa e presentato le grandi tematiche che Coldiretti porta avanti per programmare un futuro diverso per tutta l’agricoltura.Il presidente di sezione Fabio Minardi ha dapprima ripercorso le tappe principali di questo grande disegno per il comparto economico primario, dal 30 aprile, nel quale è stato lanciato il progetto per una filiera agricola tutta italiana, passando per la mobilitazione di luglio per arrivare a Cernobbio, dove, nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura, vi è stata la presentazione ufficiale della Holding dei Cap d’Italia e di Unci Coldiretti, organismi sui quali il Presidente Luigi Bisi ha appuntato il proprio intervento sottolineandone le finalità, in primis la realizzazione di un’efficiente rete di servizi per tutte le imprese singole e associate che riguarderanno, in particolare, la commercializzazione, il credito, l’assicurazione e le agroenergie. Un altro obiettivo, ha spiegato Bisi, è quello di modificare le relazioni col mondo industriale, accrescendo il potere contrattuale degli agricoltori, concentrando l’offerta, in particolare per le commodities, garantendo la presenza sul mercato di prodotti "firmati dagli agricoltori".A questo fine risponde anche, ha proseguito Bisi, la nascita di  Unci-Coldiretti, di cui è presidente Mauro Tonello, con l’obiettivo di realizzare la più grande centrale cooperativa agroalimentare a livello nazionale. Unci-Coldiretti, ha detto Bisi, rappresenta la cooperazione che fa crescere le imprese e abbraccia appieno l’idea di dar vita ad una filiera agricola tutta italiana firmata dagli stessi agricoltori, che renda visibile e riconoscibile l’italianità nei confronti del consumatore e distingua l’intero prodotto agricolo autenticamente Made in Italy, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull’identificazione dell’origine in etichetta e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento."Per questo, ha ribadito Bisi, anziché limitarci al lamento, abbiamo voluto scommettere sul futuro e sulla strategicità dell’agricoltura, investendoci risorse, impegno e passione, facendoci leggere come Organizzazione che ha a cuore l’interesse generale del territorio, sapendo che riuscire a rappresentare l’economico, è diventato l’elemento di discriminazione tra chi si pone come obiettivo quello della "conservazione" di quanto acquisito nel tempo, e chi, come Coldiretti, interpreta il proprio ruolo dando reale voce agli interessi della categoria.

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