Non si è fatta attendere la replica della Delegazione italiana UDC/SVP alla sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo che si pronunciò sulla necessità di non imporre simboli religiosi nei luoghi pubblici in Italia.La polemica era partita da una signora finlandese, sposata con un cittadino italiano e residente ad Abano Terme, che aveva adito la Corte europea poiché infastidita dalla visione del Crocifisso appeso al muro dell’aula scolastica frequentata da suo figlio."Nella rappresentazione della sua sofferenza" ha dichiarato l’On. Tiziano Motti, Eurodeputato UDC eletto nel Nordest Italia, "Il Crocifisso è metafora delle difficoltà presenti nella quotidianità di ciascuna donna e ciascun uomo. E’, cioè, simbolo della centralità della persona umana". A tal fine, Motti cita l’Enciclica "Caritas in veritate" di Benedetto XVI: ogni migrante è persona umana, che in quanto tale possiede diritti umani fondamentali ed inalienabili" indipendentemente dal credo religioso". Ecco quindi che il Cristo crocifisso rappresenta un uomo, il cui diritto alla vita, non è stato rispettato. "Sia questo un incitamento al rispetto dei diritti di tutti noi, iniziando da quello delle tradizioni di un popolo come il nostro", ha concluso Motti. La Conferenza stampa si è conclusa con la distribuzione di un Crocifisso ai presenti ed ai deputati italiani.