"Non ci sorprende più di tanto la risposta del presidente di A.p.l. Marco Lucchini apparsa nei giorni scorsi sui quotidiani, dopo che Coldiretti lo aveva invitato a riconsiderare la decisione di vendere la sede ad Agri Piacenza Latte, per una cifra lontana dai valori veri di mercato. Il tono perentorio delle sue parole confermano solamente la difficoltà al confronto che Lucchini ha con tutti coloro che non la pensano come lui, quasi che egli si ritenga l’unico esperto dei problemi del settore e depositario della verità assoluta". Così il presidente di Coldiretti Luigi Bisi replica a Lucchini rispetto alla sua intenzione di vendere la sede dell’A.p.l., ribadendo che, quanto esternato da Coldiretti, è da considerarsi un parere, non certo vincolante ma comunque un "suggerimento" che scaturisce dalla volontà di tutelare la maggioranza dei quasi trecento soci dell’A.p.l. che certamente non si riconoscono nell’idea estemporanea che è stata avanzata."Lucchini sostiene che in questo modo si realizzerebbero delle sinergie tra A.p.l. e Agri Piacenza Latte migliorando l’efficienza e la qualità dei servizi ma, prosegue Coldiretti, dal nostro punto di vista l’unica certezza è che il patrimonio di molti passerebbe nelle mani di pochi. L’obiettivo dichiarato di Lucchini è quello di ridurre l’importo delle quote di adesione all’A.p.l. approfittando delle risorse che si otterrebbero dalla vendita ma, con gli attuali tassi di interesse, i quattrini ricavati saranno ben presto destinati ad esaurirsi nella gestione di un’Associazione che, in questo momento, non sta certo affrontando i problemi degli allevatori. Se proprio si intende abbattere il costo delle quote associative, prosegue Bisi, si cominci intanto a pagare all’A.p.l. un adeguato canone d’affitto"."Rispetto invece agli scenari di mercato, anziché criticare Coldiretti per le iniziative che sta portando avanti, più umilmente Lucchini dovrebbe contribuire all’ottenimento della legge sull’etichettatura obbligatoria del latte che proviene dall’estero a 19 centesimi e lavorare con noi per chiedere trasparenza nella materia prima dei formaggi che oggi vengono fatti con le polveri invece che con il latte. Il cammino verso una filiera agricola tutta italiana, precisa Bisi, vale soprattutto per la filiera del latte, ma rispetto alle nostre battaglie di sensibilizzazione e di presidio alle frontiere, la voce di Lucchini non l’abbiamo proprio sentita"."La vendita della sede, conclude il presidente di Coldiretti, forse rappresenta il problema minore, e su questo chiediamo solo a Lucchini di ascoltare il parere delle Associazioni, compreso quello di Confagricoltura e Cia che ancora non si sono espresse a riguardo. Diverso è invece il tema delle strategie di rappresentanza dove riteniamo sia arrivato il momento di riflettere serenamente rispetto al suo duplice ruolo che lo vede contemporaneamente presidente di Agri Piacenza.Latte e A.p.l. Un dualismo che sta cominciando a stridere perché i soci dell’A.p.l. non si sentono più adeguatamente rappresentati".