Formazione per tutti i lavoratori interessati da ammortizzatori sociali. La Regione Emilia-Romagna avvia le misure previste dal Patto per attraversare la crisi con un primo stanziamento di oltre 27 milioni di euro. Al via la campagna di comunicazione sul valore della formazione e del sapereInvestire sulle competenze delle persone e sulle capacità dei lavoratori come strumento per attraversare la crisi e superarla. La Regione Emilia-Romagna con oltre 27 milioni di euro, dà prima attuazione alle misure previste dal Piano delle politiche attive per attraversare la crisi, approvato nel luglio scorso in attuazione del Patto sottoscritto tra la Regione e le Parti sociali, e mette in campo una pluralità di opportunità formative diversificate e capaci di rispondere alle differenti condizioni, esigenze, aspettative dei lavoratori. Percorsi di aggiornamento, specializzazione, qualificazione e riqualificazione personalizzati, sono rivolti ai lavoratori interessati da provvedimenti di cassa integrazione o in mobilità per rafforzare le competenze delle persone e del sistema produttivo nel suo complesso quale strategia per salvaguardare l’occupazione. Le azioni formative, finanziate dalla Regione Emilia-Romagna attraverso risorse del Fondo Sociale Europeo e gestite da enti di formazione accreditati, saranno costruite a partire dai bisogni effettivi delle persone. La centralità della persona è infatti uno dei presupposti dell’azione regionale, insieme alla valorizzazione del ruolo delle organizzazioni sindacali e datoriali, che nella fase di definizione degli accordi contribuiscono all’individuazione dei fabbisogni formativi dei lavoratori, e delle amministrazioni provinciali, che sono strategiche nella comprensione delle dinamiche economiche e occupazionali del territorio. Tutti i lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali in deroga dovranno ricevere dall’azienda una comunicazione che li invita a recarsi o comunque a mettersi in contatto, con il Centro per l’Impiego del proprio comune di residenza. I Centri per l’impiego hanno infatti il compito di individuare, attraverso un colloquio individuale, le azioni di politica attiva del lavoro personalizzate più adatte per orientarlo, o aggiornare o qualificare le sue competenze . L’accesso a questi servizi è condizione per mantenere l’ammortizzatore sociale. I corsi rientrano in due tipologie: i percorsi di aggiornamento e di specializzazione e i percorsi di qualificazione.I percorsi di aggiornamento e specializzazione sono percorsi di 40 ore utili per poter aggiornare o specializzare ulteriormente la propria professionalità e svolgere meglio il ruolo in cui si sta già lavorando. I corsi sono stati individuati sulla base dei diversi settori aziendali (amministrazione, commerciale, acquisti, gestione magazzino, ecc.) o sulla base dei diversi comparti (edile, meccanico, ceramico, agroalimentare, commercio, ecc.).In fase di prima attuazione, è disponibile un’offerta formativa di 1.189 percorsi per 7.134 lavoratori. La formazione approvata permette una copertura capillare sia in riferimento ai territori sia in riferimento alle aree tematiche. I percorsi di qualificazione servono invece ad acquisire una nuova professionalità o a completare e formalizzare le competenze già possedute e a renderle riconoscibili, e pertanto più spendibili, nel mercato del lavoro. Per questo la Regione ha approvato un catalogo di percorsi anche individuali della durata compresa tra le 50 e le 300 ore che si riferiscono a 88 qualifiche professionali del repertorio regionale (ad esempio tecnico contabile, costruttore su macchine utensili, operatore dell’autoriparazione, operatore della ristorazione, tecnico informatico, …). Sono 393 i percorsi di questo tipo approvati che, tenuto conto delle diverse sedi di erogazione, portano ad un’offerta di 1.940 corsi sul territorio regionale.La durata effettiva, le competenze e le conoscenze su cui si concentra la formazione per ciascun lavoratore sono definite in una seconda fase, successiva al colloquio con l’operatore del Servizio per l’Impiego, dopo un’analisi approfondita svolta insieme all’ente di formazione responsabile del corso.Al fine di minimizzare i costi connessi alla frequenze per entrambe le tipologie di formazione è prevista la possibilità di usufruire un buono pasto giornaliero di € 5,29 e di avere il rimborso dei costi di trasporto per il raggiungimento della sede di attività fino ad un massimo di 7 euro al giorno.Per sostenere la riqualificazione professionale e il reinserimento occupazionale di tutti i lavoratori, anche le persone prive di occupazione già impiegate con contratti di collaborazione a progetto in aziende interessate da situazioni di crisi, potranno richiedere assegni formativi (voucher) per accedere ai corsi presenti nel Catalogo regionale. La disponibilità complessiva per questi lavoratori è di 2.094.162 di risorse nazionali.A fianco di una offerta che si rivolge ai singoli lavoratori è attivo uno strumento di "sportello aperto" che consente alle imprese in crisi di costruire, in un accordo con le rappresentanze sindacali, un piano formativo interno e di poter richiedere un finanziamento per la sua realizzazione. Ad oggi sono due le imprese che hanno potuto ricorrere a questo strumento per un finanziamento complessivo di oltre 350.000 euro.La formazione e l’adeguamento delle competenze è una condizione per permettere un reinserimento qualificato dei lavoratori in mobilità: lo strumento dello sportello aperto consente anche di sostenere, con il finanziamento di interventi mirati, l’assunzione di lavoratori in mobilità da parte delle imprese. Uno specifico progetto formativo è già stato finanziato per l’assunzione di 30 lavoratori in mobilità in un’azienda di servizi di Piacenza.Le informazioni sui corsi attivati saranno disponibili sul sito www.emiliaromagnalavoro.it L’Emilia-Romagna riparte con meCampagna di comunicazioneIl Fondo Sociale Europeo è il più importante strumento finanziario dell’Unione Europea per gli investimenti nel capitale umano. Se investire nella formazione è la via europea alla ricerca della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità, essa rappresenta anche la leva strategica per contrastare la crisi di un sistema economico-produttivo. Per questo motivo l’Emilia-Romagna – attraverso le risorse regionali ed europee gestite dal Patto per attraversare la crisi – ha scelto di contrastare la complessa fase congiunturale, investendo sulle persone, sulle loro capacità, per ripartire da loro, dalle loro realtà, dalle loro aspettative, dalla loro cultura del lavoro e del "fare impresa" che è patrimonio dei cittadini di questa regione.Questo è il messaggio che la Regione vuole trasmettere a uomini e donne, giovani e adulti, italiani e immigrati con la Campagna di comunicazione "L’Emilia-Romagna riparte con me", che sarà avviata a partire dal 21 novembre. Le politiche regionali per l’istruzione, la formazione e il lavoro, e con esse le opportunità cofinanziate dal FSE, hanno avuto, hanno e avranno una relazione diretta con la vita delle persone, un impatto sulla qualità dei loro percorsi esistenziali e professionali e sulle scelte non sempre facili da intraprendere nel corso della vita. Dal 2000 ad oggi sono oltre 1.200.000 i cittadini che hanno avuto accesso ad un’opportunità finanziata dal Fondo sociale europeo. Questi sono numeri, ma sono anche e soprattutto storie da raccontare per comunicare le opportunità e i risultati delle politiche regionali, l’impegno della Regione, del partenariato istituzionale e delle forze sociali per salvaguardare la produttività e l’occupazione e trasmettere il valore della formazione in questa fase congiunturale. Per questo motivo gli strumenti previsti dalla campagna istituzionale – brevi documentari per le televisioni regionali, comunicati radiofonici, inserzioni stampa e affissioni – rappresentano, danno voce, raccontano le storie di persone che hanno colto opportunità cofinaziate del FSE e grazie ad esse – e alla loro capacità, attitudine e desiderio di essere parte attiva del sistema economico-produttivo – si sono riqualificate e hanno mantenuto il proprio lavoro o hanno trovato nuove occupazioni, sono uscite dal precariato o sono entrate nel mercato del lavoro.Le testimonianze raccolte sono tantissime e insieme andranno a comporre un documentario che da gennaio potrà essere uno strumento disponibile per tutti gli attori del sistema educativo e formativo per promuovere la cultura e il valore della formazione e del lavoro nei diversi contesti. Cinque, tra le più diverse, sono quelle che caratterizzano la campagna in partenza in questi giorni.Gianni lavorava in una ceramica che ha cessato l’attività. In cassa integrazione si è dedicato alla formazione e ha frequentato un corso sulla gestione dell’energia finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Oggi si occupa di efficienza energetica in un’altra azienda del comparto ceramico.La laurea in ingegneria non era il percorso fatto per Irene. Si è guardata intorno e ha scelto un corso per Designer CAD finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Un anno di formazione: 600 ore in aula e 400 in stage, poi l’esame finale. Terminato il percorso, l’azienda dove ha fatto lo stage le ha chiesto di restare. A settembre ho firmato il suo primo contratto.Cristina per molto tempo ha lavorato come stagionale, ogni anno alla ricerca di un nuovo contratto. Poi ha deciso di frequentare un corso per Operatore Socio Sanitario finanziato dal Fondo sociale europeo. Ancora prima di concludere la formazione ha ricevuto diverse offerte di lavoro. Ora ha un’occupazione stabile, e in un contesto in cui si sento davvero utile.Piara è indiano, vive in Italia dal 1990 e per 15 anni ha fatto l’operaio. L’anno scorso, a seguito del trasferimento dell’impresa, ha perso il lavoro. Così ha deciso di frequentare un corso, finanziato dal Fondo Sociale Europeo e rivolto a disoccupati, per diventare muratore. A 49 anni ha imparato un nuovo lavoro e, appena terminata la formazione, è stato assunto da una cooperativa edile. Daniele lavorava in uno zuccherificio. A fronte della chiusura, dovuta alla nuova politica agricola comunitaria, l’Emilia-Romagna e le istituzioni hanno investito in un progetto di riconversione industriale. Oggi insieme a tutti i suoi colleghi lavora in nuovo stabilimento di trasformazione del pomodoro. Servivano nuove competenze e la capacità di affrontare e gestire il cambiamento: la formazione finanziata dal Fondo Sociale Europeo è stata la risposta.I nuovi portali emiliaromagnasapere.it ed emiliaromagnalavoro.itCon l’avvio della Campagna di comunicazione, la Regione mette in linea anche due nuovi siti informativi (che sostituiscono www.form-azione.it che nell’arco della precedente programmazione FSE, dal 2003, ha contato oltre 4 milioni di accessi):www.emiliaromagnasapere.it ed www.emiliaromagnalavoro.it. Sono i due nuovi portali dedicati alle politiche per l’istruzione, la formazione e il lavoro, alle opportunità e ai servizi che la Regione offre a occupati, disoccupati, inoccupati e imprese. Da questi siti, già da oggi è possibile consultare anche le banche dati dell’offerta formativa approvata dalla Regione in attuazione del Piano di Politiche attive. La campagna di comunicazione è stata realizzata dalla società Tracce, aggiudicataria dell’appalto per l’acquisizione di servizi per l’attuazione del Piano di Comunicazione del POR FSE Obiettivo Competitività regionale ed Occupazione 2007-2013. La regia delle brevi testimonianze e del documentario è di Massimo Coppola, autore di programmi televisivi, radiofonici e di film/documentari.