«Il sindaco Reggi la smetta di guardare alle pagliuzze di Anas e pensi alle travi conficcate nell’occhio della sua amministrazione». E’ l’invito che il deputato e consigliere comunale della Lega Nord, Massimo Polledri rivolge al primo cittadino di Piacenza, Roberto Reggi. «Il sindaco si è stracciato le vesti – spiega Polledri – per quattro giorni di ritardo nella costruzione di un’opera assolutamente impegnativa sotto il profilo costruttivo. E’ vero, la ditta vincitrice aveva parlato di 60 giorni, (Anas già col progetto originario aveva proiettato 90 giorni). Sono poi state imposte nuove condizioni da Aipo e dalla stessa Anas, per una realizzazione più sicura: campate da 40 metri invece di 12, dislivello salito a 3,5 metri. Nuove richieste che hanno portato a una dilatazione nella stima dei tempi di realizzazione, fissati in 90 giorni. Ce ne sono voluti 94, non mi pare che la cosa possa destare scandalo. Sicuramente sono più giustificati i ritardi per la costruzione di un ponte che non quelli per i lavori di via Giordani, o per le aree militari o, ancora, per il terzo ponte sul Po, quello di Castelvetro, di cui si parla da oltre 11 anni, con un accordo siglato nel lontano 1998 tra Regioni, Provincia e Comune e per cui si rischia di arrivare al 2012, data della scadenza delle concessione, con un nulla di fatto». «Ma potremmo citare – continua il parlamentare – anche i ritardi faraonici del parcheggio di via Tononi, le ere geologiche per aprire una stradina alla Besurica. E sul ponte del Trebbia è ora di iniziare a parlare di errori di progettazione». «Quello che infastidisce – conclude Polledri – è la cultura della lamentela propria di questa amministrazione a avallata da alcuni industriali locali. Sulla conca di isola Serafini e sulla ricostruzione del ponte crollato gli imprenditori piacentini hanno pensato di più a lagnarsi sui giornali a cose fatte piuttosto che a presentare progetti competitivi. Questi spot fatti solo di critiche e di piagnistei non sono nel carattere dei piacentini. E il consiglio che do all’amico Trespidi è di non seguire la lagnosità del primo cittadino».