COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA IN VISTA DI EXPO 2015Convegno "agricoltura e territorio: motori di sviluppo del turismo".Il sistema dell’accoglienza e dell’ospitalità di Coldiretti Piacenza attraverso le aziende di Campagna Amica e di Terranostra, si prepara ad Expo 2015 di Milano. In linea con il tema dell’expo mondiale, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", oltre 60 agriturismi sono pronti a mettere a disposizione dei visitatori 500 posti letto, 26 prodotti Dop e Igp e i 218 prodotti iscritti all’albo tradizionale dell’Emilia Romagna, nonché tutte le ricette della tradizione gastronomica territoriale. Anche se il ponte che collega Piacenza alla Lombardia non è stato ancora ricostruito, Coldiretti ne ha lanciato uno ideale per il 2015. Di tutte queste fondamentali tematiche si è discusso nel corso del Convegno "Agricoltura e Territorio: motori di sviluppo del turismo", organizzato nei giorni scorsi, ad Agazzano, Villa Tavernago, da Coldiretti Piacenza, Terranostra e Fondazione Campagna Amica, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Agazzano, la provincia di Piacenza e Cariparma Credite Agricole.Dopo i saluti del sindaco di Agazzano Domenico Ferrari, è seguito l’ intervento di Ermes Frazzi, professore di costruzioni rurali all’Univeristà Cattolica di Piacenza, che ha ribadito l’importanza di progettare, tramite un sistema agro-biopaesistico, una campagna vivibile che accoglie in sé non solo chi produce, ma anche i cittadini, conservando il "genius loci" dei rinati borghi che sono l’espressione di una diversa qualità di vita rispetto alle aree urbane.Dopo di lui Stefano Masini, capoarea ambiente e territorio della Confederazione Nazionale Coldiretti, ha illustrato l’importanza di collegare il prodotto al territorio. Il cibo, ha detto, deve suscitare un’emozione in quanto non rappresenta solo l’alimentazione. "Il nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana – ha chiarito Masini – è un progetto per il paese, con il valore del made in Italy che esprime un’idea, ovvero il senso del vivere di qualità, che è tutt’uno con il territorio, l’ambiente e la cultura che ne è all’origine. Per questo – ha fatto capire – a noi non servono gli Ogm perché la nostra è un’agricoltura diversa, con tante storie da raccontare che la differenziano. Quindi Paolo Lassini, direttore generale dell’assessorato agricoltura regione Lombardia ed Enrico Cocchi, direttore generale programmazione territoriale e relazioni internazionali Regione Emilia Romagna, hanno affrontato il tema di come la provincia piacentina può davvero diventare area di connessione tra Emilia Romagna e Lombardia in vista di Expo 2015. La mattinata, moderata dalla giornalista di Telelibertà Nicoletta Bracchi, è stata chiusa da Silvia Bosco, segretaria nazionale di Terranostra:" la filiera corta – ha detto – significa trasparenza, più potere contrattuale per le imprese e più vantaggi per i cittadini e semplifica le relazioni. La rete di Campagna amica significa 60.000 aziende che aggregano numerosissime tipologie di prodotti. Noi -ha sostenuto- ci mettiamo "la faccia e la firma": chi partecipa aderisce ad un codice etico di comportamento. Puntiamo in futuro a 20.000 punti-vendita, mentre oggi sono già 10.000 i produttori che raggiungono 2 milioni di consumatori. Noi scommettiamo su un acquisto consapevole".La seconda parte della giornata, moderata dal direttore di Libertà Gaetano Rizzuto, è stata aperta da Gabriele Canali, professore di Economia e Politica Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza: "oggi, ha spiegato, mancano gli strumenti politici per la valutazione del ruolo pubblico nella tutela di paesaggio ed ambiente svolto dagli agricoltori, compiti che vanno riconosciuti e pagati, perché fondamentali per mantenere l’assetto idro-geologico del territorio. Bisogna poi puntare su produzioni di qualità, facilmente differenziabili; quindi è essenziale – ha detto – la capacità di organizzare e trasformare il prodotto stesso, portandolo in modo efficace al consumatore stesso"."Possiamo contare – ha precisato l’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi – su 87 prodotti certificati dal Ministero; ogni volta che sosteniamo un prodotto locale, compiamo anche un’opera di educazione alimentare. Un approccio che riconduce ad una nuova immagine dell’agricoltura, che Coldiretti ha contribuito a costruire.La Provincia deve cercare di compiere una sintesi dei bisogni di tutti, offrendo risposte di sistema. Così, in vista di Expo 2015, con il comparto agro-alimentare "bandiera" agli occhi del mondo, bisogna veramente essere "squadra" e proporre un’offerta qualificata, con la Provincia "collettore" per tutte le iniziative valide, con il fine di far valere il reddito degli agricoltori come valore principale".Tiberio Rabboni, assessore regionale all’agricoltura, ha ricordato la nuova legge sugli agriturismi, (i pernottamenti occupano solo lo 0,5 per cento non creando certo concorrenza ma anzi aumentando la qualità dell’ospitalità) e ha annunciato che per snellire al massimo la burocrazia, parafrasando un noto slogan Coldiretti, sarà avviato un nuovo portale a disposizione degli imprenditori agricoli: si chiama "burocrazia a Km zero", con possibilità di espletare pratiche che poi verranno subito trasmesse ad altri enti coinvolti. Tullio Marcelli (presidente nazionale di Terranostra), dopo aver illustrato il ruolo e l’importanza del settore agrituristico per l’economia ed il turismo di un territorio, ha sostenuto l’importanza di una buona legge regionale ed ha offerto importanti spunti di riflessione, ricordando esempi pratici di come imprenditori agrituristici siano riusciti a trovare idee concrete per superare la crisi e stare sul mercato: dalla "piscina biologica", alle forme di didattica aziendale."Il settore primario – ha detto il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi – era caratterizzato da un’estrema debolezza delle imprese a rapportarsi con l’esterno, ma ora non è più sufficiente essere bravi agricoltori per essere competitivi. Prima il sindacato difendeva il prezzo di ogni singolo prodotto, ma oggi ci siamo convinti che bisognava invertire un processo, ridando agli imprenditori un peso diverso nella filiera, nonché una dimensione differente ai prodotti della tradizione, espressione del territorio"."Noi, ha ribadito il vicepresidente nazionale Coldiretti Mauro Tonello nelle sue conclusioni, in questi anni abbiamo messo in campo una vera progettualità, trasformandoci in forza sociale (da semplici produttori), per dare un contributo alla crescita del paese. Abbiamo voluto, ha detto, la legge sulla multifunzionalità, sull’etichettatura obbligatoria di origine, abbiamo battagliato contro gli Ogm, per la filiera corta e per questo, ai nostri detrattori, a chi ci accusa di essere "bancarellai" diciamo: denunciate i nostri difetti, confrontiamoci sulle proposte e sui fatti, contribuite con noi a "svecchiare" il paese. Dobbiamo, ha sostenuto, riprendere in mano il governo delle regole,anche andando contro alla Ue, come nel caso dell’etichettatura, perché noi vogliamo un consumatore libero nelle scelte, puntando sul nostro territorio, sulle sue diversità. Tutto può essere valorizzato. Hanno chiesto, il marchio del made in Italy coloro che fabbricano piastrelle, mobili, vestiti e poi lo vogliono negare all’agro-alimentare che più di tutti rappresenta veramente l’Italia ed la sua qualità di vita! Per questo Coldiretti dopo il 30 aprile va avanti con la sua strategia: adesso nasce la Società dei Consorzi: tutto ciò che facciamo, ha ribadito, è funzionale ad un progetto; siamo usciti allo scoperto ed ora tutti ci devono considerare non più lobby economica, ma forza sociale".