Violenza privata e getto di cose pericolose: i capi di accusa contro Pallav

Violenza privata e getto di cose pericolose. Sono queste ufficialmente le accuse di cui dovrà rispondere il giovane consigliere comunale di Rifondazione Carlo Pallavicini che questa mattina è stato accompagnato dai carabinieri presso la caserma della stazione Levante di via Caccialupo da dove, poco dopo, se ne è uscito con in tasca la doppia segnalazione all’autorità giudiziaria. Nella prima mattinata infatti Pallavicini aveva preso parte attivamente alla manifestazione di sinistra contro la riforma della scuola, scendendo in corteo con diversi studenti piacentini che hanno poi manifestato davanti agli ingressi di alcune scuole superiori della città. Ed è proprio davanti al liceo artistico Cassinari che Pallavicini avrebbe lanciato un bel fumogeno acceso all’ingresso, per evitare che qualche volenteroso studente entrasse ugualmente a scuola nonostante l’agitazione. Il preside ha però chiesto l’intervento di una pattuglia di carabinieri che si trovava già lì per garantire la sicurezza della manifestazione, e il giovane consigliere comunale è stato quindi portato in caserma per essere identificato e segnalato alla Procura della Repubblica.Non appena tornato in libertà, Pallavicini non ha esitato a raggiungere il resto del gruppo che nel frattempo si era spostato in largo Baciocchi per terminare la manifestazione. E ha così commentato l’accaduto: «Sono stato accusato di aver fatto ostruzionismo davanti alla scuola, fatto assolutamente non vero». «Oggi si è compiuto un atto di repressione a un livello inedito». A Pallavicini è giunta anche la solidarietà di Roberto Montanari, segretario provinciale Prc, e di Nando Mainardi dalla Regione.

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