La Direzione generale dell’Ausl di Piacenza – in riferimento a recenti articoli di testate on-line sull’utilizzo della pillola Ru 486 che strumentalizzano dichiarazioni di professionisti dell’Azienda – ribadisce con forza che l’interruzione di gravidanza farmacologica avviene nel rigoroso rispetto della Legge 194 e delle linee guida regionali.Anche nelle strutture della nostra Azienda alla donna che richiede di sottoporsi a un’interruzione di gravidanza i sanitari in un colloquio conoscitivo approfondito prospettano le diverse possibilità di non ricorrere all’interruzione stessa e, solo successivamente, qualora non si modifichi il convincimento personale della donna, le vengono prospettati due percorsi, quello farmacologico e quello chirurgico, a cui segue un’appropriata valutazione medica, sempre e comunque nel rispetto della libertà di decisione della paziente stessa.Dopo la visita preliminare e qualora sussistano i criteri di accesso e siano assenti controindicazioni, per la donna che sceglie l’interruzione farmacologica della gravidanza la procedura prevede l’acquisizione del consenso informato che contiene informazioni sul percorso assistenziale in ospedale, indicazioni per l’assistenza al ritorno a casa, la tipologia dei farmaci utilizzati e il numero telefonico di riferimento in caso di bisogno per segnalare eventuali problemi. Le linee guida regionali stabiliscono che la somministrazione della Ru 486 venga effettuata entro la settima settimana di gravidanza e in regime di ricovero ospedaliero, nella forma del day hospita, con tre accessi (giorno 1, giorno 2 facoltativo, giorno 3) e una visita ambulatoriale di controllo ed ecografia in quattordicesima giornata. La donna viene accuratamente assistita durante tutto il percorso di presa in carico e può fare riferimento in qualsiasi momento ai professionisti dedicati. Inoltre, coerentemente con le indicazioni regionali, nel terzo accesso in day hospital è prevista la permanenza della donna in ospedale di almeno tre ore, al termine delle quali il medico valuta se è possibile il ritorno a casa. Qualora la donna esprima dubbi o timori relativi alla dimissione, è prevista la permanenza in ospedale per un ulteriore periodo di tempo, sino alla permanenza notturna, trasformando il day hospital in ricovero ordinario.In provincia di Piacenza le interruzioni di gravidanza farmacologiche nel 2008 sono state 55 (circa il 20 per cento delle interruzioni di gravidanza totali effettuate) mentre nei primi sei mesi del 2009 sono state 9. La Direzione sottolinea infine che i professionisti sanitari dell’Ausl di Piacenza operano con competenza e correttezza, sia nel rispetto dei principi di etica e di deontologia professionale sia dei bisogni e della dignità delle donne, nella consapevolezza che la donna si trova comunque davanti a una scelta personale e delicata.