Ambulatori aperti, oggi, all’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, per una giornata di sensibilizzazione dedicata alla sclerodermia. L’iniziativa, che si celebra in tutta Italia, è promossa dal Gruppo italiano per la lotta alla patologia (GILS). L’obiettivo è quello di informare l’opinione pubblica nei confronti di una malattia autoimmune cronica evolutiva, ancora poco conosciuta, il cui sintomo clinico più evidente è l’ispessimento e indurimento della pelle.Nella mattinata, dalle ore 9.30 alle 12, potranno accedere all’ambulatorio di Reumatologia i cittadini con fenomeno di Raynaud che desiderino approfondimento diagnostico.Oltre a colpire la cute, soprattutto quella degli arti e della zona attorno alla bocca, la sclerodermia può colpire anche i piccoli vasi e gli organi interni (per questo si parla più propriamente di sclerosi sistemica). In Italia la sclerodermia colpisce circa 50 mila persone, con un’incidenza maggiore tra le donne (il 90 per cento dei pazienti).Ma quali sono i pazienti che possono rivolgersi domenica all’ambulatorio? Quali i sintomi che possono mettere in guardia? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Claudia Concesi, responsabile della unità operativa semplice di Reumatologia e immunologia dell’Ausl di Piacenza. "Il fenomeno di Raynaud è quasi sempre il primo sintomo della malattia e può precedere anche di anni la sua insorgenza; si manifesta come una variazione del colorito della cute (pallore, rossore o cianosi) delle estremità (mani e piedi soprattutto) durante l’esposizione al freddo". Per la diagnosi precoce della malattia e il suo monitoraggio l’ambulatorio ha a disposizione da nove anni – con largo anticipo su molti altri centri in Italia – un videocapillaroscopio periungueale. "Si tratta – spiega la dottoressa Concesi – di uno strumento che consente di studiare in vivo la morfologia del microcircolo. Insieme agli esami di laboratorio permette di capire se ci troviamo di fronte ad un fenomeno di Raynaud "innocente" o all’esordio della malattia. La diagnosi precoce è fondamentale: l’avvio di una terapia sintomatica, l’unica attualmente possibile, consente di contenere segni e sintomi della sclerodermia, permettendo al paziente una migliore qualità di vita". Il collegamento ad un software consente inoltre l’archiviazione delle immagini acquisite e la possibilità di effettuare un monitoraggio della malattia.All’ambulatorio – collocato all’interno del reparto di Medicina ERI, nel nucleo antico dell’ospedale di Piacenza – si accede mediante appuntamento CUP. I pazienti sono sottoposti a periodici accertamenti per valutare eventuale interessamento di cuore, polmone, rene e altri organi e, se il quadro clinico lo richiede, vengono sottoposti periodicamente ad infusioni di farmaci vasodilatatori. Attualmente presso l’unità operativa di Reumatologia e immunologia di Piacenza, dove da anni si segue questa malattia, 55 pazienti vengono sottoposti a terapia infusiva mensile in regime di day-hospital, mentre una ventina effettuano periodici controlli ambulatoriali in regime di day-service e assumono solo terapia orale."Abbiamo attivato dei percorsi all’interno dell’Ausl – conclude quindi la responsabile – con fisiatri, pneumologi, cardiologi, dermatologi, chirurghi vascolari e gastroenterologi per la diagnosi e il trattamento delle frequenti complicanze della malattia".