L’utilizzo di acqua nelle campagne dell’Emilia Romagna è in calo grazie all’applicazione di nuove tecnologie che consentono di razionalizzare e ottimizzare l’irrigazione. Lo ha detto il vice-presidente di Coldiretti regionale, Massimiliano Pederzoli, intervenuto alla conferenza stampa di Legambiente nell’ambito dell’Operazione Po, che ha raggiunto oggi Ferrara. "Grazie al sistema Irrinet, messo a punto dal Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo – ha ricordato Pederzoli – tramite Internet e messaggi Sms, gli agricoltori sono costantemente aggiornati su quando e come è più opportuno irrigare, sulla base di informazioni su precipitazioni, previsioni del tempo, stato vegetativo delle piante e condizioni del suolo. Si tratta di un sistema che consente di risparmiare circa 50 milioni di metri cubi d’acqua all’anno. A questo – ha proseguito Pederzoli – si aggiunga il piano di risparmio idrico avviato con il contributo della Regione nel 2007, che ha permesso di adottare sistemi a basso consumo d’acqua, come impianti di microirrigazione e rotoloni di nuova generazione, che hanno consentito di ridurre di circa il 10% la necessità d’acqua delle nostre campagne".Si tratta di interventi importanti – sottolinea Coldiretti – anche se riguardano una minima parte dell’acqua utilizzata nell’intero bacino del Po. L’Emilia Romagna, infatti, utilizza 1,3 milioni di metri cubi di acqua su un totale di circa 22 miliardi di metri cubi prelevati dal bacino del grande fiume. "L’agricoltura, che assorbe il 65% della risorsa idrica regionale – sostiene Pederzoli – ha un ruolo di rilievo per l’ambiente, perché l’acqua utilizzata a scopi irrigui, contrariamente a quella di altri settori, viene reimmessa quasi totalmente sul territorio. L’applicazione poi della direttiva nitrati, sta riducendo sempre più i possibili rischi di inquinamento derivato dal settore agricolo".Il problema reale – secondo la maggiore organizzazione agricola – sta diventando la scarsa disponibilità di acqua soprattutto nei periodi di necessità per le piante. "Occorre attrezzarsi per fronteggiare i cambiamenti climatici – commenta Pederzoli – oggi piove molto in determinati periodi e meno in altri. Per questo abbiamo proposto di avviare un programma di bacini aziendali (già ammessi a finanziamento con il Piano di Sviluppo rurale) e interaziendali (che dovrebbero essere finanziati prossimamente) e l’utilizzo di casse di espansione e di ex cave, che consentirebbe di accumulare l’acqua da utilizzare nei periodi siccitosi. Si tratta di interventi che consentirebbero di rallentare il deflusso delle acque, preservare le falde sotterranee e salvaguardare l’eco-sistema e la qualità ambientale dei corsi d’acqua". Tali proposte – ricorda Coldiretti – sono state presentate alla Regione in collaborazione proprio con Legambiente e sono state recepite e inserite ufficialmente nel Piano territoriale regionale delle acque. La disponibilità idrica – sostiene Coldiretti – è fondamentale per un’agricoltura di qualità come quella emiliano-romagnola. "Per questo – conclude Pederzoli – siamo preoccupati delle ipotesi di realizzazione di bacini a monte del Mincio, che rischiano di ridurre la disponibilità idrica per la nostra regione. Inoltre, diventa anche necessario prevenire situazioni di rischio, come quello dell’avanzamento del cuneo salino nella foce del Po, che può mettere in crisi le aziende che operano nell’area del Delta".Dal territorio PAVIA, ALL’ORIZZONTE, LUCI PER LA QUALITÀ E OMBRE PER I PREZZI Gli agricoltori in generale riescono a godere di un breve periodo di ferie estive tra il termine dei lavori in campo e l’inizio del raccolto. Da noi, la vendemmia avvia per prima la stagione finale del ciclo agricolo, immediatamente seguita dalla trebbiatura di mais e riso. I primi responsi dalla raccolta, iniziata da circa una settimana, delle uve bianche sembrano confermare un’ottima annata dal punto di vista qualitativo e se il tempo, come promesso dai vati della meteorologia, si manterrà bello, anche le nere potranno essere vendemmiate nelle migliori condizioni ponendo le premesse per un ottimo raccolto. In alcuni casi, ancora pochi per la verità, anche il riso ha iniziato il cammino verso l’essiccazione e lo stoccaggio e anche per il cereale re della pianura pavese le premesse sembrano assolutamente positive. Un leggero aumento di superficie e una buona qualità, che dovrebbe garantire una resa alla lavorazione soddisfacente, farebbe pensare ad un incremento di produzione. Ovviamente il non dire gatto finché non l’hai nel sacco, di trapattoniana memoria, è d’obbligo. In Lomellina sono state segnalate alcune fitopatologie che potrebbero condizionare la resa finale e l’incognita del tempo, perdurando le temperature attuali, rappresenta la classica spada cui guardare con preoccupazione.Purtroppo, a fianco di note positive, legate soprattutto alla soddisfazione dell’agricoltore di vedere premiato l’impegno lavorativo e passionale dell’anno trascorso, ogni imprenditore non riesce a dimenticare i segnali negativi che il mercato impone: i prezzi. Il prezzo delle uve è in caduta libera e in alcuni casi le Cantine devono ancora definire le quotazioni finali dello scorso anno, figuriamoci quindi se sono in grado di fornire sicurezza per l’attuale campagna. Il mais è commerciato in questo momento a prezzi che oscillano tra gli 11 e i 12 euro al quintale (0,11 / 0,12 euro al chilogrammo per chi è più avvezzo a questa unità di misura) una somma che non consente neppure di coprire le spese necessarie alla produzione. Per il riso, l’industria lamenta da tempo quotazioni troppo elevate che comprometterebbero la loro capacità di aggredire i mercati stranieri e annunciano una discesa all’apertura delle contrattazioni. Seppure è vero che alla fine il mercato detta le leggi indipendentemente dalle illazioni dei singoli, è altrettanto vero che ad apertura della campagna di raccolta è lecito attendersi una riduzione dei prezzi, soprattutto se si verificasse un incremento di produzione tale da provocare un’eccedenza di disponibilità.Ed ecco allora che una fortuna, un dono del Buon Dio, la clemenza del tempo, si potrebbe trasformare in una iattura che sconvolgendo il mercato favorirebbe gli atteggiamenti speculativi di chi, giocando sulle necessità altrui, sfrutta le condizioni favorevoli per ottenere più elevati guadagni. Come fare per difendere il lavoro di un anno, gli investimenti di una vita e soprattutto la possibilità di proseguire l’attività per cui tanto si è lottato? In parte si salvano quegli imprenditori che hanno scelto di trasformare e vendere direttamente il proprio prodotto e in ciò chi produce uva e quindi vino segue un percorso, se non più agevolato, certamente maggiormente conosciuto. Per gli altri, per la grandi aziende di pianura produttrici di cereali, il discorso è molto diverso e la dipendenza dall’industria quasi assoluta. Coldiretti registra e promuove iniziative di trasformazione e vendita diretta anche in questo settore ma non pensiamo certo che possa rappresentare la soluzione economica di tutte le aziende. Quand’anche dovesse raggiungere dimensioni ragguardevoli, sia attraverso gli spacci aziendali e le vendite in agriturismo, sia grazie ai mercati di Campagna Amica, la vendita diretta può soddisfare le esigenze di una sola parte dell’agricoltura nazionale e allora la strada torna ad essere, in una diversa lettura, quella di sempre: l’associazionismo. Un sistema di gestione, trasformazione e commercializzazione del prodotto che consenta alle imprese di limitare la lunghezza della filiera tra produttore e consumatore, eliminare passaggi costosi e agevolando il consumatore, recuperare parte del plus valore che si nasconde tra la produzione e la vendita al dettaglio. Gli spazi sono enormi basti ricordare che, secondo i dati forniti da Istat nel mese di agosto, la crescita tendenziale dei prezzi degli alimentari dell’1,2 per cento è, senza alcuna giustificazione, di sei volte superiore al valore medio dell’inflazione (+ 0,2 per cento) con lo scandaloso aumento del 2,3 per cento dei vegetali freschi che sono pagati oggi agli agricoltori su valori dimezzati rispetto allo scorso anno. Per far capire ai lettori le dimensioni di questo fenomeno, purtroppo noto agli agricoltori, riportiamo ancora un dato. La frutta destinata alla produzione di marmellata e succhi viene pagata da zero a un centesimo al chilogrammo. In pratica gli agricoltori regalano la frutta all’industria che certo non fa altrettanto con i consumatori. Non molto diversa è la situazione delle pesche destinate al consumo fresco che quest’anno non hanno mai superato i 60 centesimi al chilogrammo per prodotto extra di prima qualità. Cari lettori, quanto avete pagato le pesche nel negozio sotto casa o al supermercato nelle scorse settimane? MILANO-LODI, CACCIA ALLA "BISTECCA PERFETTA": GRASSO BUONO E SAPOREPer alcuni specialisti del settore è quasi come cercare il "sacro graal", trovare la bistecca perfetta, quella con la giusta percentuale e la corretta infiltrazione di grasso buono, che dà sapore e rende morbida la carne, quella che piace alle famiglie ma anche ai ristoranti d’élite. Insomma, la quadratura del cerchio, soprattutto in un mercato dove, spiega Ernesto Beretta, direttore del Consorzio qualità della carne della Coldiretti di Milano e Lodi, "la tendenza è quella di cercare un prodotto con pochissimo grasso, solo esterno e una coloratura rosata. Tutto bene, ma si arriva così a un’omologazione del gusto". Quello che invece gli specialisti della Coldiretti stanno cercando di sperimentare è una bistecca che riscopra il sapore e che abbia una "faccia" diversa venendo da animali selezionati da un incrocio speciale fra un maschio di Aberdin Angus (una delle migliori razze da carne al mondo) e una mucca Frisona (le classiche pezzate bianche e nere che si trovano nelle stalle di Lombardia). "In Italia e all’estero – spiega Fabio Milani, specialista del Consorzio qualità della Coldiretti di Milano e Lodi – per adesso non abbiamo nessun esempio di incroci di questo tipo. Abbiamo studiato a fondo le caratteristiche delle due razze, valutandone i pro e i contro. Abbiamo cercato i migliori riproduttori in circolazione e siamo partiti con la sperimentazione". La prima fase , che coinvolge 53 allevamenti nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza, è iniziata in questi giorni e si con concluderà l’anno prossimo quando saranno nati i primi incroci. La "bistecca perfetta" dovrebbe quindi arrivare sulle tavole lombarde fra circa 24 mesi, dopo essere stata testata dall’Associazione cuochi di Lombardia. "La sfida è riuscire a ottenere venature di grasso buono infiltrato a reticolo irregolare nella carne per garantirne la morbidezza ed esaltarne il sapore – spiega Fabio Milani – per poi procedere anche a un’analisi sia organolettica che dei contenuti nutritivi in termini di proteine, minerali, vitamine e lipidi. Vogliamo un prodotto naturale che esalti al massimo la qualità e il gusto". All’inizio, se tutto procede secondo i piani, si comincerà con alcuni capi alla settimana. "Poi vedremo quale sarà la risposta del mercato, che in Italia registra un consumo annuo di carne di circa 87 chili a testa, fra bovina, suina e avicola" spiega Beretta. "E’ chiaro – conclude la Coldiretti di Milano e Lodi – che a tutto questo va affiancato un continuo dialogo con il consumatore per spiegare che l’assenza di grasso non è l’unico parametro per valutare il livello della carne che si porta in tavola. Inoltre, la ricerca della qualità per noi si affianca sempre al legame con il territorio e all’esaltazione delle sue eccellenze, anche nella novità che nasce da un settore tradizionale come l’allevamento".VITERBO, BENEDETTO XVI A COLDIRETTI: " SALUTATE TUTTI GLI AGRICOLTORI"E’ dal chiostro della Basilica di S. Maria della Quercia che il Santo Padre invia il suo saluto al mondo agricolo, da sempre rappresentante e geloso custode dei valori di cristianità e di fede. Nel corso del breve incontro con il Presidente della Coldiretti di Viterbo Leonardo Michelini e con il Direttore Gabriel Battistelli, Papa Benedetto XVI ha ringraziato per quanto i lavoratori della terra stanno facendo sia pur tra mille difficoltà e ha invitato il presidente e il direttore a postare il Suo saluto a tutti gli agricoltori. "Si è trattato di un momento emozionante – afferma Michelini – nel quale il Santo Padre ha ancora una volta confermato l’attenzione rivolta al mondo agricolo, alla nostra organizzazione e all’importanza che essa riveste nella società civile. E’ un momento straordinario per la città di Viterbo – prosegue Michelini – e la presenza di primo piano della nostra organizzazione nell’evento deve essere motivo di grande orgoglio per tutti i nostri associati."Soddisfazione ed emozione esprime anche Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti Viterbo: "L’incontro con il Papa è stato un momento toccante giunto al termine di una giornata di preghiera e di festa. A nome di tutta la Coldiretti di Viterbo desidero ringraziare quanti hanno reso possibile la nostra partecipazione valorizzata anche dalla presenza del Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini che dopo un saluto alle autorità presenti ha assistito alla celebrazione della Santa Messa e alla lettura dell’Angelus". Coldiretti ha provveduto a fornire le bottigliette di Acqua di Nepi personalizzate per l’occasione e divenute già oggetto di numerose richieste di collezionisti e cittadini a ricordo dell’evento.SICILIA, AFFRONTARE SUBITO LE EMERGENZE DEL SETTOREDalle pesche vendute dal produttore 25 centesimi al chilo, all’uva che ha toccato i 10 centesimi al chilo. Dalle emergenze fitosanitarie agli strumenti creditizi da attivare. Questi alcuni dei temi che il Consiglio regionale della Coldiretti ha analizzato ieri nel corso di un incontro con l’assessore regionale agricoltura, Michele Cimino. "Abbiamo illustrato la piattaforma con una serie di emergenze da risolvere – affermano Alfredo Mulè e Giuseppe Campione, presidente e direttore della Coldiretti. La crisi non risparmia nessun comparto e bisogna agire anche con provvedimenti straordinari, mettendo in campo una strategia di sviluppo. Per la peschicoltura abbiamo chiesto l’avvio dell’iter per la dichiarazione di crisi di mercato. "Bisogna incrementare il consumo di prodotti siciliani anche con una proposta di legge che è ferma all’Assemblea regionale che potrebbe favorire il mercato di quanto prodotto – aggiungono. L’obiettivo è quello della creazione di una filiera agricola tutta italiana da realizzare anche con delle modifiche proposte al Programma di sviluppo rurale (Psr). Modifiche che devono riguardare anche un altro comparto determinante, come quello zootecnico con l’inserimento di misure sul benessere animale". Tra le altre problematiche analizzate e su cui l’assessore ha confermato l’impegno per una soluzione, spicca quella relativa alla restituzione richiesta dall’Unione europea dei contributi utilizzati per l’acquisto del gasolio agricolo per il riscaldamento delle serre. Nei prossimi giorni – proseguono i vertici della Coldiretti – l’onorevole Cimino incontrerà il Ministro Zaia in quanto si tratta di un’azione che riguarda anche le altre Regioni e che ha bisogno di una forte mobilitazione politica. "Sulla crisi dell’uva da tavola attendiamo che l’assessorato completi il monitoraggio dei danni causati dal cosiddetto "cracking", cioè la spaccatura dell’acino provocata dal caldo. Si tratta di una nuova, gravissima, calamità – affermano ancora Mulè e Campione – che sta mettendo in crisi migliaia di produttori e nei prossimi giorni avvieremo ulteriori verifiche di quanto annunciato. La nostra proposta per il comparto vitivinicolo è il disaccoppiamento: un aiuto diretto agli imprenditori". "Intanto – rilevano infine il presidente e il direttore – procede l’iter per il pagamento dei danni subiti dalla siccità del 2002". AppuntamentiBOLOGNA: AL VIA IL MERCATO FELSINEO DI CAMPAGNA AMICA Tutti i mercoledìAprirà domani, 9 settembre, il mercato settimanale di Campagna Amica: gli agricoltori di Coldiretti hanno dato ufficialmente il via al proprio mercato stabile all’interno della città di Bologna. "24 produttori si sono associati" afferma con orgoglio Roberto Maddè, Direttore di Coldiretti Bologna "per gestire il mercato di prodotti agricoli e di vendita diretta di Bologna. Un mercato tutto in vesti gialle, cioè fatto da aziende agricole tutte associate a Coldiretti. E questo significa che noi, come Coldiretti, saremo in prima linea per garantire, col nostro logo e con la nostra reputazione, la bontà, la genuinità e la bolognesità di ciò troverete su questi banchi". Una doppia garanzia, insomma: dei coltivatori, che una volta alla settimana verranno a Bologna a vendere il proprio raccolto e le proprie produzioni, e di Coldiretti, che si impegna in prima persona a garantirli con il proprio marchio. Frutta e verdura, latte, formaggi, funghi coltivati, vino, miele e confetture: una panoramica completa di quello che i territorio di Bologna può offrire, proveniente dalle diverse aree della provincia."Sono convinta" commenta Giovanna Ventura, Referente di Fondazione Campagna Amica a Bologna "che al mondo agricolo ed ai consumatori serva questa opportunità in più, che arricchisce il possibile ventaglio delle scelte di acquisto. Per questo il mercato si terrà all’interno della città ma in un posto facilmente raggiungibile con la macchina: nel piazzale di Coldiretti, in via del Gomito 30 a Bologna, tutti i mercoledì dalle 17 alle 19 (per dare anche chi lavora la possibilità di frequentarlo). Scopo dichiarato del mercato di Campagna Amica è valorizzare la filiera tutta italiana e bolognese, e promuovere la riconoscibilità del prodotto. Quelli che arriveranno sui banchi bolognesi, infatti, saranno alimenti appena colti, al giusto grado di maturazione, saporiti e profumati come raramente si trovano. "Non è tanto una questione di prezzo, quando di bontà, di genuinità, di freschezza" commenta Paolo Monari, il titolare dell’azienda "Poderi delle Rocche" eletto Presidente dell’associazione che gestisce il mercato di Campagna Amica "Molta della frutta e della verdura arriverà, senza viaggi stressanti, nella giornata stessa in cui viene raccolta. La differenza con i prodotti sballottati, refrigerati, colti in anticipo per poter sopportare alcuni giorni di attesa e poi sbattuti in bancali interi nei punti vendita della grande distribuzione si sente, e i primi a notarlo sono proprio i bolognesi. Vogliamo creare nella città di Bologna, quindi a portata di mano per tanti consumatori, un luogo in cui le famiglie trovino risposta alle proprie giuste esigenze di genuinità, qualità, tracciabilità e origine nostrana. Tutto questo salvaguardando il rapporto qualità/prezzo, che di questi giorni non è cosa da poco".FERRARA: A LIDO DEGLI ESTENSI IL WEEK END E’ UN MARE DI SAPORI Sabato 12 e domenica 13 settembreI produttori agricoli di Agrimercato Coldiretti insieme agli operatori del Consorzio di Lido degli Estensi propongono la mostra mercato dei prodotti di stagione a kilometri zero in Viale Carducci per il saluto all’estate 2009. Oltre trenta aziende agricole con produzioni fresche e trasformate all’insegna della filiera corta e dell’autentico "made in Italy" saranno presenti sabato 12 e domenica 13 settembre a Lido degli Estensi per la rassegna "Un mare di sapori 2009", giunta alla terza edizione. "Per Coldiretti è la conferma del nostro interesse e della nostra volontà di coniugare attività e prodotti agricoli con attività e prodotti del nostro territorio, compresi i servizi turistici e commerciali della costa, che sono una parte importante dell’economia turistica ferrarese e che possono ancora dare risultati interessanti attraverso formule di coinvolgimento con altre categorie e altri settori". E’ il commento di Mauro Tonello, Presidente Provinciale di Coldiretti Ferrara e Vice Presidente Nazionale della principale organizzazione agricola italiana nell’illustrare le giornate dedicate al Mare di Sapori per il 2009."Per Coldiretti il dialogo con i cittadini e con i consumatori è ormai abitudine consolidata e ci pare naturale estendere questo rapporto ai turisti che sono sui nostri Lidi in questo periodo ed in particolare al Lido degli Estensi, che abbiamo individuato come palcoscenico per un’ideale festa di addio all’estate, con l’opportunità per i turisti di poter portare a casa, al ritorno dalle vacanze un ricordo gustoso della nostra provincia. Ringraziamo – continua Tonello – il Consorzio degli Operatori del Lido Estensi – per la disponibilità e la collaborazione indispensabili per poter organizzare nella principale strada commerciale del Lido questa iniziativa che ci piacerebbe replicare anche in altri periodi dell’anno, sempre coniugando i sapori di terra e quelli di mare, comunque all’insegna dell’autentico made in Italy. E’ fuori dubbio infatti che l’enogastronomia e le produzioni tipiche rappresentino un importante volano di attrazione di un territorio nei confronti dei turisti. La convergenza e l’interesse nei confronti di queste opportunità da parte delle imprese agricole si evidenzia nell’utilizzo dei nostri prodotti (filiere agricole ed italiane a "kilometri zero") che possono dare garanzie di qualità, salubrità e prezzo interessante per i consumatori."Sabato 12 alle 18 è prevista l’inaugurazione dell’edizione 2009, alla presenza di autorità e rappresentanti del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara, oltre che di dirigenti di Coldiretti, consumatori e giornali. Nel pomeriggio di sabato esibizione musicale di una orchestra dal vivo e alla domenica sempre al pomeriggio esibizione di fitness. Durante la manifestazione i produttori di Agrimercato animeranno con iniziative di lavorazione dei prodotti agricoli il viale. Possibilità di degustazioni ed assaggi dei prodotti agricoli. Concorso: indovina il peso (di una zucca gigante) con in premio prodotti tipici. Gli orari di svolgimento del mercato di campagna amica sono al sabato dalle 18 alle 23 ed alla domenica dalle 10 alle 23.NAPOLI: L’AGRIMERCATO DI CAMPAGNA AMICA AL CENTRO DIREZIONALE Dopo la pausa estiva l’Agrimercato di Campagna Amica, insieme alla IV Municipalità del Comune di Napoli, alla Coldiretti, propone per domani 9 settembre 2009, dalle 9 alle 14 ai cittadini consumatori napoletani un nuovo appuntamento al Centro Direzionale del capoluogo partenopeo con l’acquisto diretto dai produttori agricoli ed una spesa alimentare sana e conveniente.