Ha osato sollevare il velo sull’acquisto di una nuova vettura di rappresentanza da parte del presidente della provincia. Subito ci si è concentrati sul dito che indicava la luna. Come spesso accade a chi pone una questione di merito, la risposta è stata una serie di insolenze e così l’ex presidente Boiardi si è sentito dire da Trespidi – con indiscutibile garbo istituzionale – di essere stato "ricandidato controvoglia", "sconfitto dagli elettori", "ripudiato come leader", "sommerso dall’irrilevanza politica".Insomma, come si è permesso Gianluigi Boiardi di criticare il presidente? Non sa che il nuovo ordine dettato dal Partito della libertà di governare come gli pare impedisce di criticare il manovratore sia al centro che in periferia? Si limiti a dare suggerimenti più consoni al suo ruolo. Boiardi dovrebbe sapere che una cosa è ciò che si dice in campagna elettorale, altra ciò che si fa quando si governa. In maggio Trepidi si era impegnato a rinunciare all’auto blu "tra le prime cose da fare come presidente …perché un presidente e degli assessori che fanno politica per servizio possono tranquillamente permettersi di andare in giro con la propria auto" (vedi il video sul sito www.idvpiacenza.it), oggi sostituisce l’auto di rappresentanza e afferma di avere cinque anni di tempo per decidere se farne a meno. Tanto più che l’organico provinciale prevede un autista: vogliamo lasciare quel poveruomo senza almeno una comoda Audi A6 (con cambio automatico per sollevarlo dallo stress) dal misero costo di 46 mila euro? E poi si dice che non c’è attenzione per i lavoratori!E, ancora, "il rispetto degli impegni presi va giudicato alla fine dell’intero mandato". E’ una questione di coerenza, perbacco!Coerenza. In tanti si interrogano sul processo patologico di conversione del linguaggio, del significato delle parole, come sintomo del grado di sviluppo della democrazia. Il termine coerenza è tra quelli cui la politica ha espropriato il significato al pari di altri come verità, libertà, vergogna.Si vergogni Boiardi, dunque, non chi non mantiene le promesse fatte. Lui che seppe rinunciare solo alla poltrona di deputato per dedicarsi all’amministrazione del territorio e non a quella dell’auto blu. Luigi GazzolaItalia dei Valori