Dal primo agosto è possibile vendere ed acquistare in tutta Europa il vino dealcolato nel quale è stato eliminato parte dell’alcol, naturalmente contenuto, attraverso pratiche enologiche industriali. Si tratta, dichiara il responsabile della commissione vitivinicola di Coldiretti Piacenza Achille Bertè, di uno degli effetti dell’entrata in vigore della riforma di mercato del vino a livello comunitario. Viene dato il via libera al commercio di un prodotto, al quale è permesso ancora di chiamarsi vino, anche se sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità, per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino.La disastrosa riforma comunitaria del mercato del vino introduce – prosegue Bertè – cambiamenti importanti che regoleranno numerosi aspetti della vitivinicoltura europea e che vanno dall’etichettatura e presentazione dei vini, al nuovo sistema di protezione che porterà anche per il vino ad avere Dop e Igp, dalla tutela delle menzioni tradizionali alle pratiche enologiche. Vengono legalizzate tecniche, come ad esempio, l’invecchiamento artificiale del vino attraverso l’utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti che consentono di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi con un inganno nei confronti del consumatori e degli imprenditori, come quelli italiani, che sono impegnati nel garantire la qualità delle proprie produzioni. Proprio per questi motivi, diventa ancora più fondamentale per i nostri viticoltori puntare sulla qualità e valorizzare in modo sinergico i vini piacentini, sinonimo di qualità, sicurezza e di una filiera italiana che garantisce il consumatore.La riforma dell’Ocm sarà uno degli argomenti affrontati dalla commissione vitivinicola di Coldiretti Piacenza che si riunisce il giorno 5 agosto alle ore 21.00 presso la sala riunioni della Federazione.Saranno anche analizzati altri argomenti importanti relativi all’andamento della campagna e ai prezzi delle uve, così come gli esiti della riforma del disciplinare e la nuova procedura riguardante i controlli erga omnes.Coldiretti, conclude il responsabile della commissione vitivinicola Achille Bertè, vuole essere punto di raccordo e riferimento per il comparto, nella convinzione che uniti, con tutti i soggetti della filiera che adempiono al proprio ruolo, sarà possibile garantire stabilità al settore vitivinicolo.