Non si sa se piangere o ridere prendendo atto delle dichiarazioni bipartizan di Comune e Provincia sull’individuazione dei sindacati quali responsabili del deficit del Trasporto Pubblico locale di Tempi spa riportato dalle cronache e sulla loro " medicina " di risanamento.Ovvero occorrono almeno dei distinguo. Infatti l’unica a vera colpa dei sindacati, riferita ad altre OO.SS. e non certo alla Faisa ha a suo Tempo tentato di osteggiare le varie operazioni fallimentari, prevedendo dal lontano 2003 come sarebbe finita, è stata quella di accettare supinamente le scellerate decisioni degli Enti Proprietari, Comune e Provincia, della scissione societaria del 2003 e della messa a gara del servizio dal 2004 al 2011 con i costi del TPL dell’Acap del 2000, del trasferimento della Bigliettazione e del controllo a Tempi Agenzia.Dopo aver vissuto in tutta Italia gli effetti deleteri della Privatizzazione del TPL e delle aggregazioni che solo non hanno risolto nulla, ma hanno peggiorato la qualità dei servizi penalizzando cittadini e Lavoratori, tanto che l’attuale Governo Berlusconi qualche giorno fa ha approvato un Decreto Legge che prevede la proroga degli affidamenti diretti dei servizi e il rimando delle gare a dopo il 2019, appaiono ancor più sconcertanti le iniziative che Comune di Piacenza e Provincia sull’apertura ai privati e sulle aggregazioni.Vadano a vedere, cosa ha risparmiato l’AMT di Genova con l’ingresso dei Francesi, dove il pubblico ha continuato a garantire la copertura dei deficit incrementati. Per stare più vicini, vadano a controllare come non funziona il TPL alla Km di Cremona dove l’azienda è gestita da privati al 49% e il buco coperto dalla parte pubblica è in continuo aumento o come ha funzionato l’aggregazione Line Lodi con ASM Pavia, dove a fronte di un’azienda di proprietà Provincia di Lodi e Comune di Pavia dello stesso colore politico, ieri entrambe centro sinistra e oggi centro destra, con quote al 33% ciascuna e 33% da privato, la situazione è peggiorata e oggi al limite del collasso.Tornare oggi a proporre l’operazione inversa del 2003 di riportare il patrimonio immobiliare da Tempi Agenzia spa a Tempi S.p.a., significa per il Comune di Piacenza, smentire le motivazioni di tutela del patrimonio pubblico che avevano giustificato a suo tempo un’onerosa operazione che ha contribuito all’affossamento dei bilanci del TPL e che oggi costerebbe non meno di 500 mila euro.Chi ha preso la decisione per un’assurda scissione societaria nel 2003, senza la quale oggi Tempi Spa sarebbe forse l’unica azienda di Tpl in Italia in pareggio di bilancio ? Chi ha deciso di effettuare una gara sottocosto senza considerare e prevedere aumenti dei costi, che non lasciava dubbi sull’insufficienza delle risorse finanziarie? Chi ha deciso, 15 giorni dopo la scissione societaria, di trasferire la bigliettazione e il controllo a bordo alla Tempi Agenzia, addossando al TPL costi del Comune ed incrementando i medesimi con una 20/a di nuovi addetti in presenza a Tempi Spa delle medesime competenze ? Chi ha firmato i Contratti di servizio e chi doveva controllare i conti del TPL se non gli assessori di Comune e Provincia ? Perchè la Regione non ha mai controllato il rispetto degli Accordi di Programma sottoscritti con il Comune e la Provincia ? Chi ha messo a gara il servizio di rimozione forzata del Comune di Piacenza obbligando Tempi spa alla ricollocazione di 11 addetti circa 400 mila euro di costi aggiuntivi scaricati sul TPL ? In Comune di Piacenza e in Amm.ne Provinciale pensano forse che troveranno orde di privati pronte ad entrare a finanziare di debiti delle scellerate decisioni politiche e dell’incapacità della politica di far funzionare il TPL ?Tempi spa, nonostante i gravi danni della Politica locale, oggi ha una situazione deficitaria in linea con le migliori aziende di TPL in Italia, difficilmente concretamente migliorabile. Unica soluzione fattibile per la riduzione dei costi rimane un ritorno al passato con il trasferimento delle funzioni di Bigliettazione e controllo dall’Agenzia a Tempi Spa, con il mantenimento di un’agenzia ristrettissima (due o tre addetti) governata da un Cda di tre elementi di cui due possono essere gli assessori o loro funzionari senza retribuzione e senza costi aggiuntivi. Prevedere il ritorno della gestione della rimozione forzata del Comune di Piacenza a Tempi spa e la nomina di un direttore capace oltre al controllo e alla giusta copertura economica del bus gratuito agli over 65 da parte del comune di Piacenza che oggi distribuisce circa 15.000 tessere gratuite versando solo 300 mila euro all’anno. Queste sono misure minime attuabili nell’immediatezza, che gradualmente porterebbero al riequilibrio dei conti, che dovranno comunque sempre essere rifocillate da un intervento economico pubblico, salvo non deteriorare ulteriormente la qualità dei servizi e le penalizzazioni ai cittadini e ai Lavoratori.Le proposte di Comune e Provincia lette sui giornali, rappresentano solo il peggioramento di una persistente miopia politica per il trasporto pubblico locale : solo altra benzina sul fuoco.