"La sicurezza col nuovo decreto è affidata anche ai sindaci. Qui nessuno impone l’esercito a nessuno. Semplicemente il cosiddetto pacchetto sicurezza contempla una possibilità che già l’anno scorso è stata sperimentata con buoni risultati, soprattutto in quelle aree di degrado, abbandonate, che richiedevano un "rinforzo" per situazioni ormai croniche e consolidate. L’impiego dell’esercito è uno strumento in più. Non vogliamo militarizzare il Paese. Vogliamo fare in modo di mettere a disposizione dei sindaci possibilità aggiuntive per garantire la sicurezza".Lo ha precisato ieri il sottosegretario al ministero dell’Interno, il leghista Michelino Davico, chiarendo i termini e gli intenti governativi che sottendono la contemplata possibilità di vedere schierati a presidio del territorio i militari. Possibilità prevista, ovviamente, anche a Piacenza, ma rigettata dal sindaco Roberto Reggi che nei giorni scorsi ha precisato che "nella nostra città non c’è un’emergenza sicurezza".Davico è tornato sul tema, ieri, incontrando a Bobbio il sindaco del Carroccio Marco Rossi, il vicepresidente della Provincia, Maurizio Parma e il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pasquali, il prefetto e i massimi rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine. In sala consiliare del comune dell’alta valtrebbia si è fatto il punto sui temi della sicurezza e delle nuove possibilità per gli enti locali contemplate dalla carta delle autonomie ("la riforma delle riforme" l’ha definita il senatore del Carroccio).Proprio riguardo alla carta Davico ha sottolineato che sarà la regina delle riforme – sulla quale si innesterà il federalismo fiscale – e sarà "il più possibile condivisa"."Il documento – ha spiegato il sottosegretario – prevede la ridefinizione e il finanziamento delle funzioni fondamentali degli enti locali, l’unioni dei comuni e una rinnovata attenzione alle piccole realtà. In generale: la ridefinizione dell’intero assetto amministrativo (comprese le figure dei segretari comunali) e la sua razionalizzazione e semplificazione". Il testo è stato approvato, in prima lettura, dal consiglio dei ministri e vi tornerà, a breve, per una nuova discussione, dopo l’esame in conferenza unificata. A seguire sarà a disposizione delle aule. Sul tema delle ronde il sottosegretario ha spiegato che sono in fase di ultimazione i "regolamenti definitivi che prevedono l’impiego di volontari per la sicurezza: persone che non devono essere improvvisate o strumentali a nessuno, ma cittadini resposabili, formati, che sanno quello che fanno".