Le Segreterie Regionali dell’Emilia-Romagna CGIL e FP e FILCEM congiuntamente denunciano, che da alcuni mesi , nel Gruppo Enìa la Direzione non applica il Protocollo di Relazioni Sindacali sia per la prossima attuazione della fusione con il Gruppo IRIDE sia in riferimento alle tematiche che attengono le trasformazioni organizzative e gli effetti sulle condizioni dei lavoratori. Come si è riscontrato in questi mesi da parte dei Sindacati CGIL CISL UIL dell’Emilia Romagna si è mantenuto un atteggiamento responsabile in riferimento all’incorporazione di Enìa in Iride, nella convinzione che sarebbero state previsti opportuni sedi di confronto preventivo per conoscere e valutare "il valore industriale" del progetto di integrazione e contrattare le norme per una buona clausola sociale di tutela e di valorizzazione dei lavoratori coinvolti nel processo aziendale. Purtroppo a tutt’oggi, registriamo la mancata convocazione dell’incontro richiesto dalle Segreterie Nazionali CGIL CISL UIL sulle priorità strategiche dell’aggregazione tra Iride – Enìa. In paritempo con la Direzione Enìa si riscontra una sostanziale disapplicazione del Protocollo di Relazioni Industriali sottoscritto da poco tempo, il 31/10/2007, che contiene precisi impegni ad effettuare confronto e contrattazione su alcune materie con i rappresentanti dei lavoratori . In specifico a fronte della presentazione di un documento sindacale unitario che richiede la verifica dei criteri e tipologie delle attività da appaltare nei Servizi a Rete ed Igiene Urbana, nelle prime riunioni svolte in particolari sul Ciclo Ambientale si è regista una indisponibilità a ricercare comuni valutazioni e nessun impegno a non estendere nel frattempo il ricorso agli appalti nei territori. Questa indisponibilità all’analisi sulle attività dell’Igiene Urbana e la manifesta volontà di fare un uso indiscriminato degli Appalti, a nostro parere, non rispondono all’esigenza, determinata anche dalla crisi economica, del calo dei rifiuti solidi urbani. Pertanto è necessario potenziare la funzione d’intervento integrato nel ciclo dei rifiuti a partire dal potenziamento della raccolta differenziata. Infatti solo attraverso il mantenimento di una capacità operativa nel Ciclo Ambientale si realizza l’unica condizione per utilizzare in forma coordinata l’ appalto, in modo da garantire un miglioramento della qualità ambientale delle città. In queste settimane si riscontra anche con ricorrenza, un atteggiamento della Direzione Enìa che evita di tener conto non solo delle procedure e dei tempi previsti dal Protocollo di Relazioni Industriali in riferimento a modifiche organizzative (es. Telecontrollo) o criteri (es. utilizzo "Stage") per il mantenimento di organici adeguati nell’ attività di sportello commerciale, ma anche del necessario ruolo del sindacato come rappresentante dei lavoratori del gruppo Enìa. Con questo " Comunicato denuncia", auspichiamo che si dimostri una manifesta volontà al confronto sindacale per confermare l’applicazione del Protocollo di Relazioni Industriali e di quanto previsto nei c.c.n.l. altrimenti saranno attivate inevitabili iniziative di lotta. Ovviamente si conferma la piena disponibilità a valutare e concordare con la strutture confederali e di categoria CISL e UIL comuni obiettivi, come è avvenuto fin dalla costituzione di Enìa,sostenendo l’iniziativa del Coordinamento sindacale di Gruppo appositamente costituito. Pertanto a parere delle Segreterie Regionali CGIL e FP e FILCEM è urgente che si concretizzi una comune ed unitaria iniziativa sindacale, tenuto conto che la prossima incorporazione di Enìa in Iride come prevede l’art. ex 2112 c.c. (mantenimento dei Contratti Nazionali di Lavoro , degli accordi aziendali e dei diritti economici e normativi in essere dei lavoratori soggetti al trasferimento di ramo d’azienda), dovrà essere oggetto di apposite consultazioni preventive da svolgersi comunque 25 giorni prima della data prevista per la costituzione della nuova società. Peraltro, proprio le priorità strategiche alla base dell’alleanza con Iride richiedono che l’attuale "Modello Enìa" sicuramente maggiormente integrato e distribuito come presidio nel territorio sia preso come esempio nella fusione stessa attuando i necessari confronti sindacali, valorizzando e tutelando gli oltre 2.400 lavoratori che vi operano. Paradossalmente si evidenzia che tenuto conto delle differenze organizzative e di diversificazione produttiva con Iride serve pervenire al più presto alla definizione di un protocollo di Relazioni Industriali del nuovo Gruppo Enìa – Iride che potrà essere concordato al più presto, se innanzitutto quello esistente nel Gruppo Enìa troverà piena attuazione.