Erano riprodotti in modo così perfetto che alcuni di essi erano stati esposti nella mostra "I Bot della collezione Spreti", organizzata a Piacenza tra il 2006 e il 2007. Si tratta dei falsi quadri e delle false opere d’arte del periodo futurista – attribuite a Balla, Severini, Dottori e Bot – sequestrate dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Venezia. Le indagini sono iniziate quando sono state notate in circolazione, sul mercato specializzato, proprio numerose opere dell’artista piacentino Bot, tra i più importanti esponenti della corrente futurista. Individuato dalle Fiamme Gialle l’ideatore materiale esecutore dei falsi, sopreso nel suo appartamento di Alessandria proprio mentre stava falsificando altre opere di Bot.