"Una piena sintonia del Governo al progetto Coldiretti, per una filiera agricola tutta italiana: l’ha assicurata il sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole Antonio Buonfiglio intervenuto all’assemblea di Coldiretti Piacenza che si è tenuta nei giorni scorsi presso la suggestiva Sala Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza, un evento pubblico con la presenza delle maggiori autorità civili, militari e religiose cittadine, parlamentari e sindaci di numerosi comuni del piacentino, oltre ai dirigenti dell’organizzazione e di tutte le strutture economiche del territorio"Il progetto Coldiretti, ha ribadito Buonfiglio, è quello dell’agricoltura italiana, ovvero quello per la sicurezza alimentare ed un’equa remunerazione delle risorse. Dal G8 per l’agricoltura, ha sostenuto il sottosegretario, è emerso un nuovo clima culturale, ovvero il riconoscimento che la politica debba rispondere alle esigenze produttive, portando l’agricoltura al centro dell’attività dei governi, riconoscendo inoltre l’importanza del ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Questo di Coldiretti, ha ribadito Buonfiglio, è un progetto basato sulla sussidiarietà, nel rispetto di un nuovo modello che, attraverso il disaccoppiamento, libera i produttori dal precedente dirigismo di Bruxelles. Ora, ha continuato Buonfiglio, bisogna riqualificare la spesa, distinguendo tra chi vive l’attività come rendita e chi ne trae reddito professionale. La scelta produttiva per una filiera agricola tutta italiana è possibile solo quando sussistono, come ora, le condizioni di una politica che condivide, che ha sposato questo modello. Sono falliti quelli industriali e multinazionali, così come quelli cooperativistici che scimmiottavano l’industria. Preso dunque atto della loro fallacità, dobbiamo puntare sul territorio e sulla distintività delle produzioni.Il sottosegretario ha ricordato che il governo riconoscendo ai Consorzio Agrari lo status di mutualità prevalente ha restituito loro una centralità nella realizzazione della filiera corta così come i Consorzi di bonifica, rimessi al centro di un piano irriguo nazionale per un’agricoltura di qualità. Ha ribadito che sarà ripristinato il fondo di solidarietà nazionale per un meccanismo assicurativo diverso, così come ha garantito l’impegno per l’etichettatura obbligatoria di origine per tutti i prodotti e controlli rigorosi, per un sistema che faccia dell’origine e della tracciabilità la sua forza, contro ogni contraffazione, per la valorizzazione delle tipicità, della stagionalità e dei Km zero, insomma quella dei prodotti del territorio italiano.Dopo gli interventi di saluto, il direttore Giovanni Roncalli ha brevemente illustrato il documento del "Buon governo del territorio"che rappresenta la base di confronto con i candidati alla Provincia ed alla carica di sindaco nei comuni interessati alla tornata elettorale, per stringere un patto di "buon governo" su tutti i temi che interessano il comparto agricolo e il territorio rurale nonché il libro "Imprenditore agricolo, un ruolo di multifunzionalità per crescere e svilupparsi", distribuito per l’occasione, un testo realizzato da Coldiretti Piacenza, con il sostegno di CariParma Credite Agricole e Camera di Commercio, per favorire la crescita delle imprese agricole nell’attuale contesto di mercato, attraverso la formazione di figure imprenditoriali aggiornate e interessate a pianificare lo sviluppo della propria impresa integrandola nella filiera del territorio.Luigi Bisi presidente provinciale, nella sua articolata relazione, ha focalizzato l’attività della Federazione, tesa a crescere nell’offerta dei servizi e delle strutture, evidenziando, a tal fine, alcuni significativi numeri. Ha poi affrontato quella che ha definito "la vera questione dell’agricoltura, ovvero la mancanza di potere contrattuale sulla filiera e la necessità di un nuovo patto, con il duplice obiettivo di trasferire intatti i valori della nuova agricoltura ai consumatori e di riposizionare il potere negoziale agricolo rispetto agli altri attori di filiera, per restituire redditività alle imprese".Ha quindi ribadito la necessità di riprendere il giusto ruolo che "ci spetta, insieme a tutti coloro che condividono il nostro modello agroalimentare identitario, di qualità, dove trasparenza e correttezza sono valori non barattabili".E per il futuro dopo la fase della rigenerazione, "si procederà ad ampliare lo spettro della nostra rappresentanza, sviluppando anche una nuova e diversa rappresentanza sociale, cercando un rapporto diretto e non mediato con la società e i consumatori, accogliendoli nei fatti nel nostro sistema, perché, ha concluso, non ci può essere agricoltura senza la Coldiretti".Per il vicepresidente nazionale Mauro Tonello "questo è un progetto semplice e fattibile per far vivere meglio il territorio, con regole uguali per tutti i soggetti della filiera. E’ il nostro, un mondo produttivo che chiede chiarezza, trasparenza, dove il consumatore deve poter conoscere la storia del nostro prodotto. Sarà poi lui a decretare il nostro successo o meno, ma ci vuole anche una distribuzione meno caotica". Ha riconosciuto a Piacenza "un ruolo fondamentale per far crescere, con un forte marketing territoriale, attraverso le sue coop ed il Cap, questo progetto" e sulle divisioni nel mondo agricolo ha affermato che "Coldiretti, dopo anni di immobilismo, ha dovuto intraprendere una propria strada perché, come imprenditori, non potevamo ancora restare nell’anonimato, perché questo è un vero progetto per salvare tutta l’agricoltura italiana". Una giornata importante, dunque, per Coldiretti Piacenza, la più grande organizzazione del panorama piacentino.