Di seguito il comunicato stampa diffuso questo pomeriggio dalla sezione locale della Lega Nord al termine di un incontro presso la sede del Carroccio di via Trieste 32 con alcuni rappresentanti di categoria. Riportiamo la nota per intero. «Mi sto battendo per una maggiore organizzazione della caccia. La Provincia ha imposto a chi, come me, caccia il cinghiale, aumenti intollerabili sulle tessere Atc. Aumenti, si è detto, che vanno a coprire i danni che gli animali procurano ai terreni posti nelle zone di ripopolamento e cattura. Danni che toccherebbe alla Regione pagare. Ricordo che già i cacciatori pagano un tesserino regionale. E, se la Regione latita, dovrebbe essere la Provincia a farsene carico. Invece i soldi dei piacentini vanno a Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì e Cesena. La Regione ha incassato 2milioni e 700mila euro dai tesserini, a Bologna sono andati circa 700mila euro, a Ferrara circa 600mila, a Ravenna 400mila euro. A Piacenza solo 74mila euro. Questo non è sicuramente federalismo. A noi toccherebbe una cifra decisamente superiore, che coprirebbe interamente i danni, senza tassare i cacciatori». Parola di Roberto Pasquali, candidato nelle fila della Lega Nord alle prossime provinciali come indipendente nel collegio di Bobbio, cacciatore di cinghiali e di selvaggina con i cani da ferma dal 1978. Il sindaco bobbiese uscente ha preso parte, questo pomeriggio, a un incontro nella sede di via Trieste con Maurizio Parma, capogruppo in Regione della Lega Nord, Franco Livera e Giuseppe Solari di Federcaccia.La proposta che arriva dal primo cittadino è quella di «aprire un tavolo di confronto, d’accordo con le associazioni agricole, venatorie e il club del cinghiale, per trovare le migliori soluzioni». Non è tutto. Pasquali propone anche di aprire la caccia di selezione del capriolo e utilizzare i soldi da questa incassati per il pagamento dei danni della selvaggina sul territorio, per indennizzare gli agricoltori». In futuro occorrerà anche «più democrazia nelle nomine dei vertici territoriali, che dovranno essere concordate con i Comuni nei quali viene organizzata l’attività venatoria, con il pieno coinvolgimento delle associazioni degli agricoltori e delle associazioni venatorie».