La Lega lancia l’allarme. Stando ai dati diffusi dalla sezione piacentina del Carroccio a rischio ci sarebbero 400 posti da volontari. L’abbandono sarebbe determinato dalla nuova legge sull’accreditamento e la formazione, che impone – tra le altre cose – limitazioni e restrizioni anche per quegli operatori che prestano servizi ordinari, come il trasporto infermi e dializzati. Di seguito il comunicato. "Una flessione di 400 volontari, il 20 per cento dei 2mila addetti che prestano servizio a titolo gratuito per le pubbliche assistenze piacentine. Sono gli operatori che potrebbero essere indotti ad abbandonare l’attività a seguito delle onerose misure disposte dalla Regione nei campi dell’accreditamento e della formazione. La percentuale rappresenta una stima dei vertici provinciali dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze. Il guaio è che si tratta di una stima paradossalmente "ottimistica" – spiega Paolo Rebecchi, responsabile di settore. E questo perché «i volontari anziani, quelli più esposti all’abbandono, ben di più del 20 per cento».L’argomento è già stato oggetto di incontri in prefettura. La preoccupazione tra le 14 pubbliche assistenze della provincia è tanta. Le nuove norme – alle quali le pubbliche dovranno adeguarsi nel giro di due anni – prevedono, tra le altre cose, 100 ore di corsi di aggiornamento e specializzazione anche per chi presta i servizi ordinari di trasporto infermi e dializzati. Una misura giudicata dall’ Associazione nazionale pubbliche assistenze "troppo gravosa" per quei volontari, soprattutto anziani, che non hanno propensione a un estenuante iter formativo. «La sensazione – fa sapere Anna Maria Groppi, coordinatrice provinciale dell’Anpas – è che la Regione voglia limitare le pubbliche assistenze, a favore di enti più controllabili o aziende specializzate». Questioni economiche ed ideologiche che non tengono conto delle «motivazioni che muovono un volontario, che offre il suo contributo per libera scelta e perché spinto da spirito di servizio». Sul tema Maurizio Parma, candidato alla vicepresidenza della Provincia, attuale capogruppo in Regione della Lega Nord ha preso una netta posizione. «Se vi è – sottolinea Parma – l’esigenza di una formazione costante occorre che questa si possa, senza pregiudicare, conciliare con lo spirito che muove i volontari che è poi alla base dell’impegno quotidiano».L’attenzione prestata da consigliere del Carroccio a queste problematiche è un segnale importante delle istituzioni, purtroppo – in particolare quelle regionali – non sempre pronte ad ascoltare i bisogni e i segnali dei veri destinatari delle nuove norme.«Ancora una volta devo rimarcare il silenzio e l’immobilità della provincia di Piacenza a questi temi, incapace di porre sul tavolo regionale le esigenze del proprio territorio» conclude Parma".