Confapi, cauto ottimismo dall’indagine congiunturale primo semestre 2009

Confapi Piacenza ha presentato l’indagine congiunturale del primo semestre 2009. Per la prima volta, sul territorio provinciale sono state raccolte, nell’ambito delle piccole e medie industrie del settore manifatturiero, le informazioni capaci di fornire la "fotografia" della percezione dell’andamento dell’economia nell’ultimo semestre ed anche le aspettative degli imprenditori per il prossimo. La ricerca è stata effettuata con questionario telematico su  un campione di 30% delle aziende associate. I dati raccolti sul nostro territorio faranno parte dell’elaborazione nazionale curata dal Laboratorio PMI, costituito da Confapi e UniCredit Corporate Banking e forniranno il panorama completo degli andamenti delle circa 160.000 aziende manifatturiere italiane. La rilevazione è stata svolta nella seconda metà del mese di marzo, su un campione di aziende molto rappresentativo dei diversi settori produttivi, con prevalenza del meccanico e dei servizi. Fra loro, il 28% occupa fino a sei addetti, il 35% occupa da sette a venti addetti, il 27% tra ventuno e quarantanove addetti e il 10% oltre i cinquanta. Per quanto  riguarda il fatturato delle imprese che hanno partecipato all’indagine, il 50% si colloca fino a 2 milioni di €uro, il 15% fino a 5 milioni, il 30% fino a 40 milioni, il 5% oltre il 4° milioni. Gli ultimi sei mesi si segnalano come un periodo  molto complesso, che dall’inizio dell’anno si è arricchito di elementi di ulteriore tensione, non approdati ancora a soluzione. Nel quadro generale di difficoltà emerge, però, un dato molto significativo: nessuna fra le imprese associate a Confapi Piacenza ha fatto ricorso sino ad oggi alla Cassa Integrazione Guadagni.Le domande – Il questionario rivolto agli Imprenditori poneva una serie  di domande volte a conoscere :-il livello di produzione attuale e previsione per i prossimi 6 mesi- l’occupazione attuale e previsione per i prossimi 6 mesi-il livello ordini Italia attuale  e previsione per i prossimi 6 mesi-il livello ordini estero attuale e previsione per i prossimi 6 mesi-il livello ordini extraUE attuale e previsione per i prossimi 6 mesi – l’accesso al credito-  gli investimenti- l’occupazioneIl livello della produzione – Le imprese intervistate valutano, rispetto al semestre precedente (settembre ’08- febbraio ’09), il livello di produzione stabile al 70%, in diminuzione per il 20%  ed in crescita per il 10%.Per quanto riguarda la situazione attesa del business, cioè le prospettive dei prossimi sei mesi, il livello di produzione è percepito in diminuzione per il 33%, stabile  per il 35% e in aumento per il 32%. Si rileva pertanto una previsione di moderato ottimismo. Il livello degli ordinativi – Più articolato è il panorama relativo al livello degli ordinativi. I dati riguardano le prospettive per i prossimi sei mesi e tra parentesi la variazione rispetto al semestre precedente.Livello degli ordini Italia : -in diminuzione 35% (+15%), stabile 40% (-20%), in aumento 25% (+5%)Livello ordini estero UE: -in  diminuzione 30% (+10%), stabile 50% (-10%), in aumento 20%  (invariato)Livello ordini estero extra UE: -in diminuzione  40% (+5%), stabile 50% (invariato), in aumento 10 %  (-5%)Occupazione – Molto interessante è il dato di previsione sul livello occupazionale previsto dagli imprenditori PMI. Infatti, nonostante le difficoltà contingenti, si prevede un incremento.Secondo l’indagine per i prossimi sei mesi queste sono le risposte:Occupazione stabile  85%  (+5% rispetto al semestre precedente)Occupazione in  diminuzione  10% (-10%)Occupazione in aumento  5% (+5%)Investimenti – Soltanto il 40% degli intervistati dichiara di aver effettuato investimenti rispetto al semestre precedente, tutti finalizzati all’ampliamento dell’impresa. Il 60% prevede di non effettuarne nei prossimi sei mesi. Nessun imprenditore dichiara di aver operato investimenti finanziari per l’acquisizione di partecipazioni in altre imprese.Per quanto riguarda gli investimenti immateriali effettuati, ecco le percentuali:- in ricerca e sviluppo  10%- in marchi e brevetti    20%- in organizzazione       40%- in formazione             20%- in certificazione         20%- in pubblicità               20%Accesso al credito – In generale solo per un terzo delle aziende associate l’accesso al credito è risultato NON essere più difficoltoso, quindi quasi 2 aziende su tre ci hanno segnalato di fatto la percezione concreta di una stretta creditizia. Discorso parallelo e che mette al contrario in evidenza la SALUTE delle nostre aziende è che solo per il 15 % l’indebitamento è leggermente in aumento ( maggiormente quello a medio lungo termine) . Ancora in 3 aziende su 4 si prevede di autofinanziarsi senza ricorrere alle banche.DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONFAPI PIACENZA PIER MARIA MANTELLI A COMMENTO DELL’ANALISI CONGIUNTURALE. – "Come più volte sottolineato negli ultimi mesi, da parte di varie componenti dell’economia piacentina, la nostra provincia sembra resistere meglio di altre all’ attuale situazione di crisi che investe non solo il nostro Paese ma tutte le principali economie mondiali.I risultati dell’analisi congiunturale che presentiamo, evidenziano infatti una situazione di sostanziale tenuta del sistema delle PMI che rappresentiamo, con addirittura alcuni segnali in controtendenza, di sviluppo degli ordini e del fatturato.Non possiamo però dimenticare le gravi difficoltà del sistema produttivo nazionale in termini di contrazione della domanda interna ed internazionale e quindi cercheremo di monitorare con attenzione una situazione che potrebbe deteriorarsi nell’arco dei prossimi mesi, tenuto conto che la visibilità sul futuro che non sia a brevissimo  termine e la oggettiva incapacità di pianificare, caratterizza purtroppo la nostra quotidiana attività imprenditoriale.Anche sul tema del ricorso al credito, che ha subito realmente una contrazione in questi ultimi mesi, ritengo che gli istituti di credito di livello nazionale debbano ricominciare a svolgere il mestiere che è loro demandato da sempre, quello di raccogliere denaro e di investire sulle attività produttive, al fine di poter dare alla nostra economia lo slancio necessario per uscire da questa situazione.Credo invece che le nostre banche del territorio, siano da sempre focalizzate su questi aspetti e la volontà della nostra Associazione è di stringere accordi di collaborazione con loro per il bene delle nostre imprese, facendo leva sull’appoggio del nostro Confidi."                                                                                                                     

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