Eletto il comitato paritetico del Volontariato piacentino

Eletto oggi, nella sala Consiglio della Provincia, il comitato paritetico del Volontariato piacentino. Si tratta di un organismo previsto da una legge regionale che viene istituito dall’Amministrazione provinciale. Rappresenta una sede di confronto permanente tra le istituzioni d i soggetti che operano nel settore della solidarietà. Può essere definito come  spazio di partecipazione in cui le organizzazioni di volontariato si collocano come interlocutori attivi nei confronti degli enti locali, per una  definizione partecipata del sistema di interventi sociali e socio-sanitari. Il Comitato è composto da 5 esponenti degli enti pubblici – gli Assessori alle politiche sociali della Provincia, dei tre Comuni capofila di distretto e di un  Comune della zona montana- e da altrettanti esponenti del volontariato.  La prevalenza  numerica di componenti espressi dal Distretto Città di Piacenza e dal Distretto Levante è motivata da una maggiore presenza di organizzazioni di volontariato nei rispettivi contesti territoriali. Per eleggere il comitato, l’Amministrazione provinciale ha convocato nella sua sede, tramite l’assessore provinciale alle politiche sociali Paola Gazzolo (nella foto), l’assemblea  del Volontariato, composta da tutte le Organizzazioni di Volontariato che operano sul nostro territorio, e i rappresentanti degli Enti locali e dell’Azienda USL. Sono risultati eletti: per il Volontariato, Claudio Tagiaferri, dell’AIAS, e Laura Groppi, della pubblica assistenza Croce Bianca, per il distretto di Piacenza, Claudio Perini, dell’associazione "La Selce", e Sandra Lopez Castillo, del Comitato Genitori di Ponte dell’Olio, per il distretto di Levante, e Francesco Evangelista, dell’AIDO di Castel San Giovanni, per il distretto di Ponente; gli Enti locali sono rappresentati dall’assessore alle politiche sociali della Provincia, Paola Gazzolo, dai tre assessori omologhi dei Comuni capi distretto, Piacenza, Giovanna Paladini, Forenzuola, Angelo Mussi, e Castelsanovani, Piero Pergolotti; a rappresentare la Montagna è stato proposto l nome di Gianluigi Molinari, presidente della Comunità montana Nure Arda e sindaco di Vernasca."Si è concluso un percorso di partecipazione e si è avviata una fase nuova nel rapporto tra Istituzioni e Volontariato nella nostra provincia – ha osservato l’assessore Gazzolo, che presiedeva l’incontro -. Il comitato consentirà di rafforzare il dialogo ed è la tappa di un cammino avviato nel dicembre 2007, con la rima conferenza del Volontariato, e  proseuito con la definizione dell’atto di indirizzo della Conferenza territoriale sociosanitaria, atto che detta le linee per la costruzione di un welfare che coinvolga tutti i cittadini e in grado di rispondere alle esigenze sempre più complesse di una società che cambia in fretta". Da Govanni Melli, portavoce del forum regionale del Terzo settore, la constatazione di aver assistito ad  un passaggio fondamentale del Volontariato a Piacenza: "associazioni – ha detto – che vogliono portare a valore le loro conoscenze dei bisogni delle persone.Non statistiche asettiche, ma volti, bisogni spesso non conosciuti né dai servizi, né dalla politica". Nel dibattito, sono intervenuti, tra gli altri, Giovanna Paladini (da condividere la collaborazione tra istituzioni e Volontariato, nel rispetto delle rispettive autonomie), Angelo Mussi (il Volontariato riesce a cogliere le esigenze concrete del territorio e svolge un ruolo sempre più importante), Piero Pergolotti (un ringraziamento alle Associazioni che operano nel distretto di ponente, per il mirabile lavoro che svolgono), Stefania Sartori (un riferimento all’esperienza del gruppo di lavoro del distretto Città di Piacenza), Giuseppe Pistone, presidente dello SVEP, convinto assessore dell’importanza del comitato paritetico (svolgerà un ruolo cruciale, la sede dello SVEP è a disposizione dei suoi componenti). Un commento a caldo anche da Claudio Tagliaerri, subito dopo la sua elezione nel comitato paritetico: sarà fondamentale la consapevolezza di tutti di dover dar vita a qualcosa di paritario; gli eletti devono lasciare da parte la cura del proprio orticello e avere la coscienza di dover rappresentare un mondo variegato ed eterogeneo, al di à dei singoli interessi.                                                                                                                                                                                                                                            

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