In Karamoja un pozzo grazie al contributo della Fondazione

Darà da bere a 208 persone, il pozzo realizzato grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano presso la scuola secondaria di Nadunget, nell’arida regione ugandese del Karamoja. La nuova struttura per l’approvvigionamento idrico, inaugurata nel mese di marzo in un clima festoso, alla presenza delle autorità locali, del personale docente e degli studenti dell’istituto, raggiunge una profondità di 96 metri e ha una portata di 1000 litri all’ora."Il gesto di grande generosità della Fondazione – spiega Carlo Ruspantini, direttore della Ong piacentina Cooperazione e Sviluppo che ha condotto la perforazione – è un dono prezioso per la popolazione della contea di Matheniko, un’area in cui la scuola di Nadunget rappresenta l’unica opportunità di istruzione superiore per i giovani. La frequentano 191 ragazzi, cui si aggiungono il corpo docente formato da 12 insegnanti e altre 5 persone impiegate nel complesso con mansioni di segreteria, cucina e custodia. Non è un caso, a dimostrare quanto questo pozzo fosse atteso, che il suo avvio ufficiale sia stato seguito da ben due emittenti, Radio Karamoja e Radio Nina, le quali hanno trasmesso la notizia nel corso del giornale mattutino e serale". L’istruzione è uno dei principali problemi che ostacola lo sviluppo del Karamoja, dove la sete e la lotta per la sussistenza rappresentano ancora una drammatica realtà con cui la popolazione locale deve scontrarsi. Perforare un pozzo in prossimità di una scuola significa non solo garantire alle fasce più deboli il diritto all’acqua e a una migliore qualità di vita, ma anche l’idoneità del servizio educativo: una fonte salubre per bere e cucinare, per ridurre i rischi di infezione legati alla presenza di pozze stagnanti, per garantire l’igiene personale e per apprendere le regole del corretto uso di questa risorsa. Si tratta di un progresso importante, in una regione in cui solo il 20% degli abitanti sa leggere e scrivere, mentre il restante 80% è analfabeta. "Il nostro ringraziamento alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, al presidente Giacomo Marazzi e a tutto il Consiglio direttivo – conclude Carlo Ruspantini – racchiude la riconoscenza di tutti coloro che, a Nadunget, possono finalmente vedere esaudito e rispettato il loro fondamentale diritto alla salute e a una vita che non sia mera battaglia per la sopravvivenza".

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