Il Paese della vergogna, incontro in Provincia

"Il passato che non si indaga, capisce e spiega, è un passato che non si trasmette al presente e al futuro; è necessario rimanere vigile e ricordare sempre ciò che è avvenuto nella nostra più o meno recente storia per evitare di ricadere negli stessi errori". Così il vicecaporedattore di Radio 24 – Il Sole 24 Ore Daniele Biacchessi in occasione del terzo e ultimo appuntamento dell’iniziativa organizzata dalla CGIL in collaborazione con la Provincia di Piacenza "I percorsi della memoria", dal titolo "Il Paese della vergogna". Biacchessi, con la partecipazione del vicepresidente della Provincia Mario Spezia, l’avvocato Luigi Michele Mariani e il segretario generale della CGIL di Piacenza Gianni Copelli, ha incontrato gli studenti delle classi quarte e quinte superiori del Liceo Statale "Colombini", ISII "Marconi", Liceo Artistico Statale "Cassinari" e Liceo Ginnasio Statale "Gioia", ripercorrendo attraverso immagini, report e testimonianze il dopoguerra italiano, dalle stragi fasciste alla fine della Seconda Guerra Mondiale alla Strage di Capaci, passando per gli attentati terroristici degli anni ’60, ’70 e ’80."Per colpire i ragazzi serve emozionarli – ha proseguito Bianchessi -, per questo nell’incontro di oggi ho cercato di suscitare l’immedesimazione, di farvi entrare nelle vicende. Il tutto è partito dalla vicenda del cosiddetto "Armadio della vergogna", ritrovato nel marzo del 1994 in un ministero di  Roma, contenente oltre 600 fascicoli riportanti dati precisi e particolareggiati, compresi i nomi dei responsabili, sulle stragi ad opera delle armate nazi-fasciste in Italia che provocarono oltre 35.000 morti, tutti civili. La questione più preoccupante di tutti gli avvenimenti, a partire dalle stragi dell’immediato dopoguerra a quelle più recenti, è che non sono riportati sui libri di testo delle scuole". È proprio su questo punto che ha insistito Bianchessi, "per fornire ai ragazzi, che rappresentano il futuro del paese, la memoria storica di ciò che li ha portati ad essere cittadini liberi in una libera democrazia, perché vigilino sul rischio di commettere nuovamente i tremendi sbagli commessi nel passato". Perché se da un lato è vero che gli avvenimenti non possono ripetersi negli stessi termini, è pur sempre vero che la storia si ripete: l’olocausto della Seconda Guerra Mondiale non potrà ripetersi, ma nei Balcani è avvenuto qualcosa di molto simile, quanto meno si è caduti nello stesso errore.Non è mancato dunque nemmeno un riferimento al presente. L’avvocato Mariani ha richiamato soprattutto l’attenzione dei ragazzi sui recenti disegni di legge, in particolare quello sulla sicurezza, in cui risulta un evidente rischio di ricadere nell’errore di limitare gli spazi di libertà democratica. Bianchessi, a tal proposito, ha espresso il proprio auspicio perché sia applicato veramente il testo della Costituzione, soprattutto riguardo l’apologia fascista, con particolare riferimento alla manifestazione che si terrà il 5 aprile prossimo a Milano (in cui sfileranno i partiti neo-fascisti e neo-nazisti provenienti da tutta Europa), ad alto rischio di guerriglia urbana in caso di manifestazione parallela di movimenti di stampo politico contrapposto.In conclusione, Mario Spezia ha sottolineato l’importanza di questi momenti di ricordo del nostro passato per trasmettere una più consapevole memoria storica ai giovani, riprendendo il concetto con cui aveva anche aperto l’incontro: "Il più grande augurio che possiamo farci per lo sviluppo democratico è un’assunzione di responsabilità da parte di tutti".

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