Bilancio energetico provinciale, assemblea pubblica

Il bilancio energetico provinciale è stato al centro della prima assemblea pubblica programmata dall’Amministrazione provinciale per raccogliere da associazioni, enti, cittadini informazioni utili a definire le linee guida del costituendo piano programma energetico provinciale. Ad illustrare i primi dati e le prime analisi sono intervenuti, nella sala Consiglio della Provincia, l’assessore provinciale alla Programmazione Alberto Borghi, che nel suo intervento ha auspicato una forte partecipazione da parte delle associazioni, Paolo Lega, dirigente del servizio pianificazione territoriale e ambientale della Provincia che segue direttamente la materia, e Nicola Siciliano, dell’Associazione Ambiente Italia di Milano. Proprio quest’ultimo ha mostrato una dettagliata analisi della situazione energetica provinciale, andando ad analizzare la crescita dei consumi nel corso degli ultimi 20 anni, sia nell’uso civile (+32%), sia nel terziario (+148%, 8,2% di crescita media all’anno), sia nell’industria (+55%, oltre 3% di crescita media all’anno). Interessante anche notare come nel settore dei trasporti sia aumentato esponenzialmente l’utilizzo del gasolio (+76%) a discapito della benzina (in diminuzione del 35%), mentre numeri in forte crescita si registrano a favore del GPL (+74%, quasi interamente negli ultimi dieci anni). Nella produzione di energia va sottolineato il contributo delle centrali idroelettriche, pari al 33,4 % dei consumi provinciali, che ha ridotto l’emissione di anidride carbonica. Siciliano ha quindi sottolineato gli obiettivi delle politiche di risparmio energetico, che dovranno necessariamente guardare sia al lato dell’offerta (incremento energie rinnovabili, biomasse, filiere locali, etc..), sia al lato della domanda (favorire sistemi cogenerati e di teleriscaldamento, azioni sul patrimonio pubblico, migliorare le tecnologie..). A questo dovranno essere affiancati strumenti di sostegno, di programmazione e regolamentazione, di gestione e di controllo. Occorrerà poi incentivare la diffusione sul territorio di filiere energetiche corte, basate prevalentemente su sistemi locali di approvvigionamento di biomassa legnosa residuale (residui agricoli, forestali, colture dedicate, agroalimentare e zootecnico). Infine, proseguire nell’opera di diffusione del solare termico e voltaico. Diverse le sollecitazioni, dai numerosi presenti in sala. Tra di esse, quella di Confagricoltura, per voce del presidente Michele Lodigiani, ha chiesto che il Piano Programma Energetico Provinciale sia composto da pochi principi e molti contenuti, Fabrizio Binelli del Comitato No Tube, ha auspicato che a fronte della grande produzione energetica piacentina possano essere varate misure compensative ambientali, evitando nel frattempo di autorizzare ulteriori emissioni da combustione e limitando l’impatto ambientale delle fonti rinnovabili. Natali, di Legambiente, ha suggerito un attenta valutazione della sostenibilità ambientale del territorio, prima di decidere il numero di impianti produttori di energia da realizzare. Entro giugno sno previste altre due consultaizoni analoghe.

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