Quindici e sedici anni, italiani, scrivono una lettera (impressionante nei contenuti) per estorcere denaro, pena anche la morte oltre alla distruzione del locale, a due negozianti lodigiani. Presi e denunciati dai carabinieri per estorsione e tentata estorsione quando si presentano a ritirare i soldi. Uno di loro, in una tasca, aveva anche una lista di prossimi obiettivi. Tra le frasi della lettera anche "Il nostro gruppo territoriale il G.A.E. ha constatato che la vostra attività si svolge su un territorio di nostra proprietà ciò consegue la riscossione di una tangente cioè in brevi parole di una piccola tassa che pur non segnalata tra le tangenti legali dello Stato italiano dovrete lo stesso oblare". Poi la richiesta di 1.000 euro come importo iniziale e le condizioni di consegna. Qui li attendevano i militari increduli alla scoperta che si trattava di due minorenni. I due vivono con i genitori e, prima d’ora, non hanno mai dato particolari problemi.