"Le proposte avanzate da Coldiretti per la modifica del decreto sulle quote latte stanno dando i risultati che abbiamo chiesto e quindi non condividiamo l’iniziativa di scendere in piazza che altre organizzazioni stanno adottando. Ci sembra poco serio, soprattutto nei confronto dei nostri Soci, lavorare nelle sedi parlamentari di Roma per ottenere le modifiche e contemporaneamente alimentare sul territorio un clima che strumentalizza i produttori per finalità politiche che poco hanno a che vedere con i problemi del comparto". Sono queste le parole di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, rispetto ai capannelli di protesta che si stanno organizzando sul territorio mentre è in corso l’iter di approvazioni degli emendamenti al decreto di assegnazione delle quote latte. "L’impressione è che siano all’opera sistemi estranei all’agricoltura, alimentati da interessi economici e anche politici, per mandare tutto all’aria e far sì che le persone oneste continuino a pagare per quelle disoneste, come è avvenuto sino ad oggi". "Non è possibile continuare a tollerare che in Italia girino 800.000 tonnellate di latte irregolari o in nero, che sono corresponsabili dello stato di crisi del prodotto", aggiunge Bisi. "In maniera responsabile e scomoda, ma sicuramente trasparente, ci siamo posti l’obiettivo di cercare di superare il clima di demagogia che si sta diffondendo, consapevoli che in Italia salveremo le stalle solo se avremo una etichetta chiara per la rimanente metà del latte di bassa qualità che ancora oggi importiamo a prezzi stracciati. Una necessità che – ha precisato Bisi – va accompagnata da norme e controlli per azzerare il commercio di latte irregolare che genera concorrenza sleale e incertezze". "Coldiretti ha deciso di non prestarsi ad essere strumento di interessi altrui, impegnandosi in trasparenza per i risultati e, quando ci sono le condizioni per ottenerli, come in questo caso, lavoriamo per farlo nelle sedi appropriate". "Del resto, prosegue il presidente di Coldiretti Piacenza, l’inserimento delle modifiche nel testo che verrà discusso in aula, dimostra che la nostra strategia del confronto sta portando verso la redazione di un decreto che potrà portare a soluzione l’annoso problema delle quote latte". "Da oltre 25 anni, aggiunge Bisi, i vari governi che si sono succeduti hanno continuato a rimpallarsi la questione, con il risultato di far pagare ai produttori onesti le pesanti sanzioni che la Comunità Europea ha preteso dall’Italia, sottraendo le risorse dai finanziamenti del capitolo agricolo. A questo punto i nostri produttori sono stanchi di subire la concorrenza sleale degli splafonatori e contemporaneamente di dover pagare indirettamente le sanzioni". "Ben venga quindi un provvedimento serio, conclude Bisi, che risolva una volta per tutte la questione; altrimenti a pagare continueranno comunque ad essere sempre gli onesti e con questo spirito stiamo oggi lavorando sul provvedimento. Gli emendamenti approvati in commissione agricoltura del senato hanno accolto l’80% delle richieste che le varie rappresentanze hanno presentato, ma nei territori si continuano ad alimentare tensioni per interessi lontani da quelli dei produttori e forse strumentalizzati per fini politici".