“La realizzazione del soppalco, prevista e approvata dalla precedente Amministrazione nell’ambito della riqualificazione della ex chiesa del Carmine, è strettamente correlata alla futura destinazione d’uso del complesso come laboratorio aperto e spazio polivalente a servizio della comunità piacentina. Come ogni altro aspetto progettuale dell’intervento di recupero, anche questo è stato sottoposto all’attenzione della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, nel pieno rispetto delle normative a tutela di un bene storico che è patrimonio della collettività”.
La precisazione arriva dall’assessore ai Lavori Pubblici Marco Tassi che, mettendo l’accento sull’impegno dell’Amministrazione comunale per valorizzare la struttura e restituirla alla fruizione della cittadinanza, specifica che il progetto definitivo per il recupero del Carmine è stato autorizzato dalla Soprintendenza il 9 maggio 2016, con successivo nulla osta per il progetto esecutivo rilasciato il 30 settembre dello stesso anno. La struttura del soppalco – finalizzata alla realizzazione degli spazi richiesti nelle linee guida approvate dalla Giunta regionale nel 2015, per l’attuazione del programma di finanziamento – è permanente.
“Colgo l’occasione per ricordare – aggiunge il vice sindaco Elena Baio, che nei giorni scorsi ha ufficialmente presentato i gestori del laboratorio aperto – che le funzioni cui sarà destinato questo splendido edificio sono ancora in fase di definizione. Rinnovo quindi l’appello affinché tutti coloro che sono interessati avanzino le loro idee e proposte in tema di innovazione, mobilità sostenibile e logistica intelligente, per costruire un utilizzo il più condiviso possibile. La gestione del laboratorio aperto è stata affidata a due realtà prestigiose e riconosciute anche per la loro esperienza a livello internazionale, Fondazione Brodolini e MBS, il cui piano economico-finanziario per il Carmine prevede nei prossimi otto anni un fatturato di circa 3 milioni e mezzo di euro, di cui solo 180 mila euro a carico del Comune”.
“Ciò che conta – conclude l’assessore Baio – è che Piacenza avrà a disposizione, entro la fine dell’anno, un contenitore di rara bellezza nel quale potranno trovare sede le attività più varie: dai servizi per i pendolari a corsi di formazione e alfabetizzazione digitale, da sportello e vetrina di accoglienza per i turisti, in un contesto strategico come quello di piazza Cittadella, a spazi per il co-working e la consegna di acquisti on line, senza dimenticare le potenzialità come cornice di mostre ed eventi culturali. Con la collaborazione di tutti, il recupero del Carmine potrà portare un effettivo valore aggiunto alla città: per questo, spero vivamente che i contributi propositivi prevalgano sulle critiche aprioristiche, aspettando l’apertura per esprimere giudizi”.