Il Laboratorio aperto del Carmine, un ponte tra Piacenza e il mondo

Con l’aggiudicazione e la consegna al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Mbs prende il via la gestione del Laboratorio aperto del Comune di Piacenza, che troverà sede presso la ex chiesa del Carmine in piazza Casali e il cui elemento distintivo sarà l’innovazione. Un tema attorno al quale si svilupperanno tutti gli aspetti individuati nel progetto elaborato dagli uffici comunali, che ha visto l’adesione della Regione Emilia-Romagna e il sostegno dell’Unione Europea, che ha finanziato l’iniziativa con risorse attinte dai fondi comunitari Por Fesr 2014-2020. La durata della convenzione è di otto anni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni e 500mila euro.
“Il Laboratorio aperto del Carmine – commenta il vicesindaco Elena Baio – sarà un hub fisico dedicato all’apprendimento e alla pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: tecnologica, sociale e culturale. E con queste caratteristiche rappresenterà un vero e proprio ponte tra Piacenza e il resto del mondo. Il tutto in un’affascinante ex chiesa del Trecento, recuperata e rifunzionalizzata da parte del Comune in uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese, che vedrà la coesistenza di servizi di informazione sull’ambiente, la mobilità e il turismo ed eventi cittadini, con spazi attrezzati con tecnologia informatica avanzata, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità”.
Prosegue il vicesindaco: “Il Laboratorio Aperto di Piacenza faciliterà l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative e tecnologiche per la mobilità, la logistica e lo sviluppo della smart city. Come le officine di antica tradizione, aiuterà giovani talenti a esprimere il loro potenziale e a trasformare in realtà le proprie idee. Come centro culturale, offrirà al pubblico una varietà di occasioni di informazione, formazione e intrattenimento. Intermediario per l’innovazione, laboratorio per le imprese del territorio, officina e centro culturale: questa sarà la matrice strategica e operativa della nuova chiesa del Carmine”.
Così conclude Elena Baio: “Il Laboratorio darà dunque attuazione ai concetti di Smart community, di città diffusa e di comunità intelligente. La Smart community è infatti il luogo in cui, grazie al supporto delle tecnologie più avanzate, è possibile implementare processi e servizi inclusivi, partecipativi, democratici e personalizzabili, in risposta alle attuali sfide sociali. E’ in questo contesto che va letta e interpretata l’operazione di fare dell’ex chiesa del Carmine un grande polo attrattivo per l’innovazione aperta e sociale, applicata all’economia della città, alla mobilità sostenibile, alla logistica, al turismo e alla cultura”.
La Fondazione Brodolini e Mbs, che già gestiscono spazi analoghi a Milano, Torino, Pisa, Aosta, Modena e in altre città, offriranno l’opportunità di uno scambio di esperienze e iniziative con altri territori e centri di innovazione. Diverse realtà del territorio piacentino già in questa prima fase hanno aderito, e tante imprese, associazioni e cittadini hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di partecipare alle iniziative del Laboratorio. Spazio dinamico e animato, il Laboratorio aperto sarà caratterizzato come luogo di incontri, attività e iniziative in un ampio ventaglio di settori quali la riqualificazione urbana, i processi partecipativi, le tecnologie urbane, la mobilità, la logistica, l’innovazione e la valorizzazione del territorio, del turismo, del digitale, della creatività. Annualmente verrà predisposto un calendario di eventi in grado di attirare un pubblico non solo locale, ma anche nazionale ed internazionale, sopratutto di giovani e innovatori.
A seguire l’elenco dei principali servizi che verranno offerti dal Laboratorio aperto: eventi di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico; attività di formazione rivolte a professionisti e imprese sui temi del Laboratorio e di promozione della cultura digitale anche verso fasce sociali marginali al fine di superare il digital divide; elaborazione di nuove metodologie didattiche per la formazione dei giovani nelle discipline e professioni legate agli ambiti del Laboratorio; progetti educativi rivolti a scuole e università del territorio, volti a favorire la creatività degli studenti; sviluppo di piattaforme tecnologiche per la soluzione di problemi, il miglioramento di processi, per nuovi servizi o forme di comunicazione; lab Space con finalità di edutainment per la divulgazione, esposizione e sperimentazione di tecnologie; living Lab con attività di supporto e accompagnamento per la diffusione delle soluzioni; programmi di Open Innovation volti a facilitare l’incontro e il matching di innovazione tecnologica tra imprese e start up; realizzazione di applicazioni innovative e software dedicati alla mobilità e alla logistica sostenibile, ambiente e territorio e ai beni culturali/eventi; attività di co-progettazione, testing e validazione di servizi; eventi destinati alla costruzione di servizi e applicazioni attraverso modalità “hackathon”; sperimentazione con cittadini e imprese per la costruzione di nuovi servizi e punti di accesso; sperimentazione di innovazioni di processo e sviluppo di prodotti innovativi per la mobilità, logistica e smart city; servizi di scouting tecnologico e accompagnamento alla brevettazione per imprese del territorio; servizi di progettazione, consulenza e trasferimento di know how a enti pubblici e privati; spazi di co-working per innovatori e aspiranti startupper, in coordinamento con gli spazi già esistenti sul territorio; servizi di incubazione e accelerazione di imprese negli ambiti del Laboratorio; sportello / centro informazioni per la mobilità e i servizi turistici; attività di promozione della città a livello nazionale e internazionale; servizi di networking locale, nazionale, internazionale; eventi di animazione culturale e intrattenimento aperti al pubblico e capaci di attrarre visitatori.
Nei prossimi mesi il Comune di Piacenza concorderà con i soggetti assegnatari della gestione il progetto esecutivo definitivo. Sino al completamento dei lavori di riqualifica del Carmine, previsti per quest’autunno, il laboratorio avvierà le proprie attività nelle sedi di Coopworking, uno dei principali coworking piacentini che oggi ospita una serie di imprese e realtà innovative del territorio, e del Musp all’interno del Tecnopolo di Piacenza.

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