Aumento dei costi di costruzione, Confedilizia contro la Regione: “Decisione da contrastare”

Nella seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna che si terrà questa settimana a Bologna avrà probabilmente luogo la votazione sulla proposta della Giunta regionale n. 6863 di modificare la disciplina di calcolo del contributo di costruzione facendo riferimento ai valori Omi (l’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate), modifica che si pone in assoluto contrasto con la normativa nazionale vigente (la quale prescrive l’adozione di tutt’altro criterio, uniforme su tutto il territorio nazionale) e che causerà un considerevole aumento dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione. Prevedere di legare il costo di costruzione ai valori Omi (definiti tra l’altro sullo stesso sito dell’Agenzia delle Entrate valori di “larga massima”) significa infatti disattendere palesemente l’impostazione della legge statale.

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La questione, sollevata da tempo dalla Confedilizia, è stata anche portata a livello nazionale dall’on. Foti che ha presentato una interrogazione al Ministro delle infrastrutture per conoscere quale fosse l’orientamento del Governo al riguardo e quali iniziative intendesse assumere per garantire il rispetto della normativa statale. Il Ministro Toninelli ha risposto al parlamentare di Fratelli d’Italia ribadendo i contenuti della normativa vigente in materia, affermando pertanto che niente è cambiato (e nulla a termini della legge vigente può essere cambiato) in merito al costo di costruzione.

La Confedilizia quindi, nel ribadire fermamente le proprie posizioni contrarie alla modifica della normativa, invita tutti i consiglieri regionali – per scongiurare l’aumento dei costi di costruzione – a non approvare la proposta della Giunta, appoggiata in pratica solo dal Pd.

L’Associazione dei proprietari di immobili fa appello soprattutto a tutti coloro che dall’inizio si sono schierati contro il provvedimento e con i loro interventi sono riusciti finora a ritardarne l’adozione (in particolare i consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia), affinchè essi insistano a portare avanti le ragioni di Confedilizia cercando di aprire gli occhi anche agli altri consiglieri regionali che non si sono ancora resi conto della gravità della situazione, posto che – se dovesse essere attuata la modifica di aumento voluta dalla Giunta – si affosserebbe ulteriormente un settore, già messo in ginocchio dalla fiscalità erariale e comunale, che dal 2011 non dà segni di ripresa.