S’intitola “Connessioni” l’evento che volontari, operatori e ospiti della comunità Emmaus hanno organizzato per giovedì prossimo 22 novembre con un chiaro messaggio alla città: venite a conoscerci, incontriamoci, insieme sconfiggiamo tabù e paure sulla malattia mentale. L’occasione è il ventesimo anniversario di fondazione della struttura terapeutica che ospita persone con problemi di comorbilità psichiatrica legati all’abuso di sostanze e alcol. Nata in seno ai servizi di accoglienza e recupero dell’associazione “La Ricerca”, la comunità ha sede alla Pellegrina, in un’ala dell’antico complesso adiacente alla casa accoglienza per malati di aids “Don Venturini”.
E qui, alla porta della città (in Strada Agazzana 68) che nel pomeriggio di giovedì la comunità Emmaus si racconterà con testimonianze, ricordi, riflessioni e persino momenti di teatro in collaborazione con i Manicomics: poco più di due ore (inizio alle 17 con apericena finale) da trascorrere per lanciare un sasso nello stagno dell’indifferenza, un invito – come ben suggerisce il titolo – a connettersi con questo mondo che ancora soffre i pregiudizi e le paure infondate dello stigma.
“Noi che viviamo Emmaus – si legge nel volantino in distribuzione in questi giorni in vari luoghi della città – vi invitiamo a connettervi con le diverse (im)perfezioni per festeggiare i nostri 20 anni a 40 anni dalla legge Basaglia”.
L’obiettivo è quello di entrare sempre più in contatto “con la gente fuori” aprendo le porte della struttura, creando momenti di dialogo, promuovendo anche occasioni di collaborazione con altre realtà sociali e culturali del territorio.