Concorso per l’Hospice: “A Natale doneremo 10mila euro alla Casa di Iris”

Ad un mese dalla presentazione dell’iniziativa promossa da Bulla, Pinalli e Programma Auto, con la finalità di fare beneficienza all’Hospice “La Casa di Iris”, le cartoline del Concorso “Vinci una Fiat 500” vanno decisamente a ruba. «Sarà per l’importanza del premio in palio, ma soprattutto per la bontà dell’iniziativa che vede in primo piano una delle strutture che sono entrate maggiormente nel cuore dei piacentini, l’Hospice di Piacenza, ma i cittadini stanno rispondendo in maniera importante al nostro messaggio» sottolineano i tre ideatori, Valter Bulla, Luigi Pinalli e PierGiorgio Zambelli.

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L’idea del Concorso – ogni 100 euro di spesa, i clienti riceveranno una cartolina che servirà per l’estrazione di gennaio – è nata quest’estate in occasione di uno dei numerosi momenti di solidarietà a cui i tre imprenditori hanno abituato da tempo la comunità piacentina: «Per la prima volta in assoluto a Piacenza, tre grandi del commercio possono mettersi insieme per rendere ancora più forte il messaggio di beneficienza che questa volta si rivolge all’Hospice La Casa di Iris» proseguono, assicurando che «come da previsione, siamo in grado di assicurare alla struttura per fine dicembre la cifra prevista di ben 10mila euro». Diecimila euro che sono una benedizione per “La Casa di Iris”, il cui valore e professionalità sono riconosciuti ormai ben oltre i confini regionali: «Credo che non sarò smentito nell’affermare che la nostra è una vera eccellenza nel panorama sanitario regionale. E non solo» assicura Sergio Fuochi, presidente della Fondazione “La Casa di Iris”. «La consapevolezza del ruolo che la nostra struttura assume nei confronti degli ospiti e dell’assistenza alle loro famiglie è oramai consolidata. Prova ne sono le numerose iniziative di solidarietà messe in campo da semplici cittadini, come associazioni o imprese. In questo caso, Bulla, Pinalli e Programma Auto hanno fatto davvero la differenza, dimostrando come unendo le forze per una giusta causa, i risultati non tardano ad arrivare».

Il direttore sanitario della struttura, Giovanna Albini, esprime la gratitudine di medici, infermieri e volontari che, ogni giorno, mettendo a disposizione professionalità e altrettanta passione, accompagnano gli ospiti nei momenti più critici: «Il nostro impegno è massimo, e non solo quando siamo dentro alla struttura. I volontari sono una risorsa preziosissima, sia quelli che sono incaricati dei banchetti e dei found raising (ricerca di fondi), sia quelli che – dopo aver ottenuto l’abilitazione frequentando appositi corsi – hanno contatti con gli ospiti e le famiglie. E’ importante mantenere questo livello qualitativamente elevato di accoglienza per tutta la permanenza dell’ospite e della sua famiglia. I libri di testimonianze, con poche righe o interi poemi, con fotografie o disegni dei pazienti e dei loro cari, sono per noi la risposta migliore a tutti gli sforzi che questo tipo di assistenza richiede, anche a livello psicologico».