Agibilità sindacale e copertura di infortunio, mobilitazione dei Si Cobas

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindacato S.I. Cobas.

Radio Sound

Il S.I.Cobas piacentino esprime grande soddisfazione per l’adesione alla due giorni di mobilitazione nazionale riscontrata nella nostra provincia e nei poli logistici confinanti gestiti dalla sezione di Piacenza. Nella giornata di venerdì 26 la stragrande maggioranza degli operai del settore facchinaggio-logistica si è astenuta dal lavoro, con picchi fra l’80 e il 90% della manodopera nei magazzini più grandi (TNT, Leroy Merlin, CEVA, alcuni stabilimenti GLS e XPO Logistics). Blocchi si sono avuti davanti al magazzino “Dc-1” di Ikea e davanti a XPO Logistics di Pontenure. Nel primo caso si reclama l’agibilità sindacale interna sinora negata, nel secondo la copertura al 100% di infortunio e malattia così come previsto dall’accordo nazionale che migliora il contratto di categoria, stipulato in primavera fra S.I.Cobas e leghe padronali. Nella notte fra venerdì e sabato, poi, sono partiti da Piacenza 6 pullman da 54 posti e un pulmino da 28, che, ad orari scaglionati fra la mezzanotte e l’alba, hanno raccolto gli iscritti facenti capo alla sezione di Piacenza e operanti nei poli logistici di Le Mose, Pontenure, Pizzighettone, Castel San Giovanni, Stradella.

Crediamo di poter affermare serenamente che nessuna organizzazione, sia essa politica o sindacale, è in grado nella nostra città di mettere in campo una forza mobilitante così enorme. Ciò è il frutto delle oltre 52 assemblee territoriali tenute nell’ ultimo mese, dai magazzini più grandi a quelli più piccoli e sperduti. Ma, soprattutto, è il frutto di anni di lotte e risultati concreti: dalla fuoriuscita dal lavoro nero al contrasto al caporalato, dal progressivo superamento delle cooperative agli accordi migliorativi dei CCNL di riferimento.

Conquiste ottenute non solo con il coraggio e la determinazione davanti ai manganelli, ma nell’ultimo anno anche, e purtroppo, dovendosi guardare le spalle da alcune altre sigle sindacali, che hanno declinato sul nostro territorio la loro attività in esclusivi termini di attacchi e violenze nei confronti del S.I.Cobas, vedendo nel settore facchinaggio-logistica una “gallina dalle uova d’oro” e dimenticandosi che l’operato sindacale dovrebbe essere rivolto contro ai padroni, non contro le altre sigle sindacali.

Con buona pace di costoro, incapaci di creare una base di consenso significativa nei magazzini e forse più intenti ad utilizzare i lavoratori per fini politici non dichiarati, il S.I.Cobas piacentino continua a crescere e porta la sfida direttamente all’esecutivo nazionale in carica, individuando in leggi classiste e razziste lo strumento per annichilire ulteriormente i diritti dei lavoratori già fortemente erosi nel lustro governato da Renzi e Gentiloni.

Misure come il “pacchetto sicurezza” varato da Salvini hanno il solo obiettivo di colpire il diritto di sciopero (innalzando dai 2 ai 12 anni la reclusione in caso di blocco stradale, unico strumento di lotta efficace in mano agli operai) e di dividere i lavoratori rendendo ricattabili tutti coloro che non avendo cittadinanza italiana diverrebbero clandestini perdendo il lavoro. Indurli ad accettare paghe basse li pone in competizione con i lavoratori italiani e costituisce un immenso regalo (in aggiunta ai condoni fiscali…) al padronato di questo paese, mentre i lavoratori dipendenti languono sempre più nella fame.

Unica ricetta efficace, nel solco della nostra due giorni, sarà la lotta unitaria di lavoratori italiani e immigrati, unica grande unione e forza in grado di ribaltare l’attuale stortura del “mercato del lavoro” e le derive razziste favorite da una classe politica irresponsabile.