I pregiudizi sui vini rosé: dimentichiamoli e beviamone di più

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Sono molti i nostri connazionali che non amano il vino rosé. Il pregiudizio si annida nell’usanza, ormai speriamo scomparsa, di prendere una bottiglia di vino bianco, una di rosso, e di mischiarle per dare vita ad una specie di bizzarra pozione di colore rosato. Molti credono che i vini rosati si producano così, mescolando due vini prima dell’imbottigliamento.

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La realtà del rosé
I pregiudizi purtroppo permangono nel tempo e sono ancora molti a non sapere come vengono prodotti i vini rosati. Per dare vita ad un vino dal colore del salmone, dell’alba o delle rose è necessario attivare una sapiente tecnica, che comincia di solito con dell’uva a bacca rossa. Con questa uva si prepara il mosto, che viene lasciato sulle bucce per un breve periodo di tempo, che va da alcune ore a un paio di giorni, spesso a temperatura controllata.

Cosa avviene al mosto
Trascorso questo tempo il mosto viene tolto dalle bucce, prima che possano rilasciare al liquido tutte le loro antocianine colorate di rosso vivo. In seguito si prevede una breve macerazione delle vinacce nella parte liquida del mosto oppure vengono usate uve a bacca rossa poco pigmentata e povere di tannini.

In questo modo si ottiene un vino dal colore rosato, con aromi intensi e una sfumatura rosa delicata donata dall’uva stessa. Per quanto riguarda le bollicine in molti rosé è presente anche una certa percentuale di vino da bacca bianca, che viene miscelato con quello da bacca rossa all’inizio della lavorazione, come avviene ad esempio per l’ottimo Giulio Ferrari Rosé.

Vinificazione in rosato
Un altro metodo di produzione del vino rosato proviene dalla tradizione di alcuni vini rossi particolarmente intensi e corposi. Per ottenere alcuni di questi vini sulle bucce non si lascia a maturare tutto il mosto, ma solo una parte. Questo per conferire al vino risultante un colore più intenso e un’aromaticità unica. Il mosto prelevato a questo scopo viene vinificato in bianco, per dare vita ad un rosato particolarmente gradevole.

Vini rosé a tutto pasto
Indipendentemente  dal metodo utilizzato, le caratteristiche dei vini rosati rimangono molto simili. Stiamo infatti parlando di vini, comprese anche le bollicine, che mantengono alcune delle caratteristiche della bacca rossa da cui sono stati ottenuti, quindi un aroma fruttato, il sentore delle spezie; allo stesso tempo percepiamo anche la freschezza di un vino bianco, la mineralità del terreno in cui è coltivata la vigna. Il risultato è un vino da gustare a tutto pasto.

Aromatico e mai banale
I pregiudizi sui vini rosati persistono solo in Italia, dove sono considerati vini “artefatti”. Altra cosa avviene all’estero, dove i vini rosati di qualsiasi genere sono particolarmente apprezzati. Anche in alcune zone della penisola il rosé ha un certo successo, stiamo parlando dei luoghi in cui si producono da centinaia di anni vini dal colore rosato, aranciato o color salmone.