<<Si ponga fine all’esecrabile pratica dei consorzi di bonifica di operare la riscossione coattiva a danno dei contribuenti>> è il giudizio tranchant di Tommaso Foti, deputato di Fratelli d’Italia, che in una interrogazione rivolta al Governo ha denunciato: <<I consorzi stanno pretestuosamente ignorando il quadro normativo vigente, da cui discende una consolidata giurisprudenza, che già a partire dal 2009 esclude che gli stessi emettano cartelle esecutive a carico dei contribuenti>>.
Il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni vuole vederci chiaro: <<Questa pratica contra legem – rimarca Foti – costringe i consorziati a difendersi nelle competenti commissioni tributarie per fare valere le proprie ragioni. Le conseguenze di questo modo d’agire dei Consorzi, errato quando non illegittimo, si riverberano quindi anche sulla funzionalità degli organi deputati a dirimere le controversie>>.
Per Foti la legge vigente non lascia spazio a dubbi: <<La riscossione coattiva, per effetto della tacita abrogazione della normativa di riferimento non è – dunque – più in capo ai consorzi di bonifica>>.
<<Seppure non stupisce – prosegue il deputato di Fratelli d’Italia – che furbescamente i consorzi proseguano nella vessazione del contribuente, lascia invece basiti l’inerzia del Governo su una materia che interessa direttamente i cittadini>>.
L’appello del parlamentare piacentino è netto: <<Il Governo – tuona Foti nell’interrogazione – chiarisca in modo definitivo con una circolare che non è consentita la riscossione coattiva praticata dai consorzi. Tenere le proverbiali “fette di salame sugli occhi” – conclude il parlamentare di Fratelli d’Italia – non farà altro che arrecare grande nocumento tanto ai contribuenti come alla funzionalità della giustizia tributaria>>.