Gianluca Zilocchi è stato riconfermato segretario generale della Cgil di Piacenza. La votazione dell’Assemblea degli iscritti, che ha premiato Zilocchi con l’85 per cento dei voti favorevoli, sancisce la fine della due-giorni di confronto e dibattito in sala Mandela per il 18esimo Congresso della Cgil di Piacenza.
La proposta del nome del segretario generale, è arrivata, come da Statuto, dal “centro regolatore” superiore, ossia dalla Cgil Emilia-Romagna che per bocca di Pietro Bellucci, segretario organizzativo regionale, ha avanzato la candidatura di Zilocchi all’assise.
“Questo non è un voto a una persona, ma la conferma di un progetto partito quattro anni fa – ha detto Zilocchi subito dopo l’elezione – è un progetto che proseguirà con ancora più forza e consapevolezza perché la forza delle idee che portiamo avanti viaggia sulle gambe di tutti noi. Nei tempi degli uomini soli al comando – ha proseguito – coltivare la collegialità è un punto definitivo. E qui, il collettivo ha di fronte un grande problema: il declino di Piacenza, un territorio che esce martoriato dalla crisi. E’ una tendenza che va ribaltata: le persone che vivono e lavorano a Piacenza devono far parte di un territorio ai vertici delle classifiche”.
La conferma di Zilocchi è arrivata al termine di un Congresso che ha visto la partecipazione al dibattito di oltre il 20% della platea congressuale, rappresentativa di oltre 30mila iscritti alla Cgil in provincia di Piacenza.
Nella giornata di ieri, il Congresso è stato scandito da diversi interventi dei delegati che hanno dato vita a un ricco dibattito. Le fila della lunga discussione sono state tirate da Bellucci, della Cgil Emilia Romagna, che ha chiuso il confronto dei delegati.
Bellucci ha aperto citando Gramsci: “Quando il vecchio ordine mondiale è in declino, e il nuovo ordine deve ancora nascere, in quel momento può succedere di tutto. Ecco, siamo esattamente in questa fase – ha premesso Bellucci – il documento congressuale indica una strada: abbiamo il dovere di riportare “a galla” i valori fondanti della nostra organizzazione, uguaglianza e solidarietà. Trent’anni di politiche neoliberiste hanno impoverito le classi popolari. Qualificare la contrattazione collettiva, a qualsiasi livello, e creare così innovazione e tutela è una delle strade da percorrere, a partire dai delegati di fabbrica e dalla contrattazione sociale e territoriale”. Votato, infine, un documento politico in cui il sindacato esorta ad affrontare “l’emergenza lavoro a Piacenza. “Dal rapporto sulla crescita degli squilibri territoriali in regione, che prende in esame il periodo 2007-2017, si evince come Piacenza abbia perso 12 punti in termini di crescita economica rispetto agli altri territori regionali”. E viene chiesta la convocazione del Tavolo per lo Sviluppo con Enti locali e parti sociali. Richiesta recapitata a palazzo Mercanti.