Emilia Romagna in testa per crescita, ma in rallentamento

Si conferma la crescita del PIL dell’Emilia-Romagna nel 2018, che dovrebbe risultare pari all’1,4 per cento, ma pure si prospetta un rallentamento nel 2019 (+1,2 per cento). E’ quanto risulta dall’edizione di ottobre degli Scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. Lo studio considera la considera la profonda revisione dei conti economici territoriali Istat e conferma la tendenza regionale superiore rispetto a quella nazionale: +1,2 e +0,9 per cento previsti per l’anno in corso e il prossimo.

Radio Sound

L’Emilia-Romagna si prospetta al vertice per capacità di crescita, sia nel 2018, insieme con il Friuli Venezia Giulia, sia per il 2019, insieme con il Veneto. Il ritmo di sviluppo si allinea ancora una volta a quello della Francia nel 2018. Secondo Prometeia nel 2018 e nel 2019 la crescita dovrebbe risultare del 3,8 e 3,3 per cento per il prodotto mondiale, del 4,7 e 4,2 per cento per le economie emergenti e del 2,3 e 1,9 per cento per i Paesi industrializzati. In particolare risulterà del 2,9 e 2,4 per cento negli Stati Uniti, del 2,0 e 1,6 per cento nell’area dell’euro e del 6,6 e 5,9 per cento in Cina. La tendenza regionale per l’anno corrente è determinata dal ciclo positivo degli investimenti (+4,7 per cento), quindi dalle esportazioni (+2,4 per cento), mentre è lievemente più contenuta la crescita dei consumi (+1,2 per cento). Per il 2019 il rallentamento verrà soprattutto dalla minore dinamica degli investimenti a fronte di una lieve accelerazione dei consumi e delle esportazioni. I settori. La ripresa è diffusa in tutti i settori, rallenta nell’industria (+1,7 per cento nel 2018 e nel 2019), si consolida nelle costruzioni (+1,0 per cento nel 2018 e +1,5 per cento nel 2019), mentre è costante nei servizi (+1,3 per cento nel 2018 e +1,2 per cento nel 2019). Il mercato del lavoro. Nel biennio 2018-19, la crescita degli occupati (+1,1 e +0,6 per cento rispettivamente) supera quella delle forze lavoro e questa è più elevata di quella della popolazione. Ne risulta un lieve aumento del tasso di attività e del tasso di occupazione, che salirà al 45,2 per cento nel 2019. Aumenta leggermente la produttività del lavoro, ma la riduzione della disoccupazione (dal 5,9 per cento del 2018) risulterà più graduale il prossimo anno (5,7 per cento nel 2019).