Una caccia al tesoro alla scoperta delle proprie potenzialità, al di là degli stereotipi di genere. Arriva anche a Piacenza, dopo l’esordio a Reggio Emilia, la Tribù di Bet She Can. Bet She Can è una Fondazione dedicata a bambine e ragazze in fase pre-adolescenziale (8-12 anni). La Fondazione, accompagnando il loro percorso di crescita, offre strumenti per fa sviluppare nelle donne di domani la consapevolezza di ciò che sono (talenti e potenzialità), di ciò che vogliono essere, così da poter compiere in libertà scelte e azioni. La tribù è un percorso realizzato in collaborazione con il Comitato Territoriale Iren di Piacenza che ha voluto dare gambe al progetto in coerenza con le proprie finalità di promozione di iniziative di sostenibilità ambientale e sociale per produrre positive ricadute territoriali, e con il patrocino del Comune di Piacenza.
La tribù è rivolta a bambine dagli 8 ai 10 anni e si articolerà come una vera e propria caccia al tesoro, con incontri, laboratori e diverse attività. Il “campo base” della Tribù è la sede della cooperativa Eureka di via Molinari, a Piacenza, che ne cura l’implementazione. Le partecipanti (l’iscrizione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione info@betshecan.com – 0523 /756677) si riuniranno per 2 sabati pomeriggio al mese, dal 27 ottobre a metà aprile 2019, al “campo base” e in altri luoghi, che scopriranno lungo la caccia al tesoro.
“La Fondazione Bet She Can – spiega la presidente Marie-Madeleine Gianni – è nata nel 2015, da una iniziativa personale. Ho svolto incarichi dirigenziali in diverse aziende private, ho vissuto in tanti paesi, e ho pensato di condividere le mie competenze, la mia esperienza, e il valore della diversità, in ambienti lavorativi e non solo”.
In Italia, come del resto in Europa, nonostante il forte sviluppo e il benessere si assiste ancora a una forte disparità tra uomini e donne in tutti i settori, da quello professionale alla gestione familiare, alla partecipazione alla vita politica.
“Per questo motivo la Fondazione ha come focus le bambine – sottolinea la presidente – interveniamo in un momento in cui non hanno ancora assorbito stereotipi e hanno ancora diversi scenari aperti. I nostri progetti hanno questa finalità: stimolare le bambine ad ascoltare le proprie potenzialità e le proprie aspirazioni. Si svolgerà così il progetto della Tribù, di cui non è possibile anticipare nulla per non rovinare la sorpresa, essendo una caccia al tesoro. L’edizione di Reggio Emilia ha visto una grande partecipazione, e auspichiamo che anche a Piacenza l’adesione sia elevata”.