Confedilizia: “Sulle occupazioni abusive di immobili qualcosa si muove”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Confedilizia.

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Sulla piaga delle occupazioni abusive di immobili forse siamo giunti a un momento di svolta. La circolare appena emanata dal Ministero dell’interno segna un passaggio importante del quale va dato atto al Ministro dell’interno Matteo Salvini, che al proposito aveva assunto impegni precisi. Essa, peraltro, richiama opportunamente l’attenzione sulla recente giurisprudenza del Tribunale di Roma che – facendo giustizia di precedenti indirizzi meno rigorosi – ha affermato il sacrosanto principio secondo il quale i proprietari di immobili devono essere risarciti dallo Stato per l’inerzia che questo manifesti sia nell’attività di prevenzione delle occupazioni illegali sia nella fase di repressione delle stesse.

E di fronte a chi ha sollevato obiezioni rispetto alla nuova linea dettata dal Viminale, arrivando a parlare di “follia”, giova segnalare proprio alcuni passaggi della sentenza dello scorso luglio, riportati nella stessa circolare: quelli in cui si legge che l’occupazione abusiva di un edificio “non lede i soli interessi della parte proprietaria ma lede anche il generale interesse dei consociati alla convivenza ordinata e pacifica e assume un’inequivoca valenza eversiva”, aggiungendosi che “l’esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati, turbamenti dell’ordine pubblico; la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo”.

Considerazioni che assumono una valenza ancora più significativa di fronte alle evidenze sulla malagestione del patrimonio edilizio di proprietà pubblica. È notizia di questi giorni, ad esempio, che a Roma l’80% degli immobili del Comune, anche di pregio, è a disposizione – da anni – di gente che beatamente non paga il canone e che sovente non ha alcun diritto ad occupare tali beni.

Ora l’auspicio è che l’impulso del Ministero dell’interno alla sollecita attività di sgombero dei troppi edifici illegalmente occupati in Italia non venga vanificato, da un lato, da manovre dilatorie da parte di quegli enti locali che la circolare chiama a collaborare per le attività di censimento e, dall’altro, da comportamenti compiacenti nei confronti di artate rappresentazioni di situazioni di “fragilità”. Sarebbe un film già visto, nei confronti del quale occorre approntare ogni possibile misura surrogatoria da parte dello Stato.

Il passo successivo, poi, sarà quello di interessarsi anche ad altre forme di violazione dei diritti proprietari, apparentemente meno gravi ma in realtà altrettanto esiziali per un settore, quello immobiliare, già mortificato da una fiscalità scriteriata: prima fra tutte quella rappresentata dai tempi inaccettabilmente dilatati delle procedure di liberazione degli immobili in caso, in particolare, di morosità. Tutti elementi che contribuiscono a scoraggiare l’investimento immobiliare e, con esso, lo sviluppo delle mille attività economiche con esso collegate.