Era latitante da quattro anni, tradita dai social network e rintracciata in Belgio. Si tratta di una nigeriana di 37 anni, Judith Omoruyi, condannata a 11 anni di carcere nel 2014 in seguito all’operazione Trolley. Un’operazione nel corso della quale, nel 2012, la squadra mobile della polizia sgominò un’organizzazione attiva a Rottofreno e dedita allo sfruttamento della prostituzione. Otto furono le ordinanze di custodia cautelare, tra cui la 37enne che però si rese fin da subito irreperibile.
Omoruyi si trovava in Belgio, precisamente nella città di Liegi, e lì è stata trovata dalla polizia con la collaborazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Gli investigatori hanno costantemente e pazientemente monitorato i social network di persone vicine alla donna, conoscenti, amici e parenti fino a quando sono riusciti a localizzarla. Una volta ottenuti elementi sufficienti, il 20 agosto scorso gli inquirenti hanno arrestato la “maman”, la quale deve rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani e lesioni personali.
Tradotta all’aeroporto di Roma Fiumicino, la 37enne si trova ora al carcere di Rebibbia.