La Regione Emilia Romagna ha messo all’asta la sua quota di partecipazione nell’Ente fiera di Piacenza. Lo annuncia l’Associazione dei liberali piacentini in una nota al proposito, auspicando che i consiglieri regionali piacentini si occupino della cosa.
“La partecipazione della Regione nell’ente piacentino – dice la nota – è poco più che simbolica (è dell’1%) e la sua dismissione non reca dunque alcun problema con sé. Ma l’atto è significativo. La Regione, infatti, voleva imporci l’aggregazione alla Fiera di Parma o di Bologna e questa volta, per la prima volta, ha trovato a Piacenza qualcuno che difende la nostra terra e che non si piega ad alcun diktat, come regolarmente è avvenuto fino ad ora, per la Camera di commercio, per Destinazione (turistica) Emilia e l’Area vasta, ad esempio”. La nota dell’Associazione dei liberali sottolinea che “è facile comprendere come si tratti, da parte della Regione, di una pura e semplice ritorsione a scopo «correttivo» dei discoli” e – nell’esprimere “meraviglia per il fatto che nessun altro abbia fino ad ora sollevato il problema” – evidenzia ancora che la dismissione della quota Ente fiera “è nient’altro che la continuazione di un atteggiamento collaudato della Regione per Piacenza, sempre discriminata rispetto alle altre province emiliane”. Ma, “se è emblematica e rappresentativa di una mentalità la dismissione” – prosegue la nota dei Liberali piacentini – altrettanto “è emblematico il rifiuto della sudditanza alla Regione con la quale quest’ultima si è questa volta trovata a che fare”. Un comportamento – a giudizio dei Liberali piacentini – che non potrà che giovare, “pur in tempi difficili”, allo sviluppo e alla rinascita della nostra terra.
La nota dei Liberali piacentini conclude sottolineando che “davanti a questi fatti, a nulla serve – nella prospettiva delle elezioni regionali dell’anno prossimo – il presenzialismo a Piacenza del Presidente della Regione Bonaccini, che da tempo assicura questo e quello ma poi, come visto, nega ogni coinvolgimento nella Fiera di Piacenza”.