Il nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale sta per diventare realtà. L’adozione del piano da parte della Provincia – dove oggi si è tenuto l’incontro della conferenza di pianificazione – è infatti prevista per i primi di febbraio. Di che si tratta? Il Ptcp è il principale strumento di pianificazione di area vasta previsto dalla legislazione vigente. La sua variante si è resa necessaria con l’entrata in vigore della nuova legge urbanistica regionale (legge 20). Quali le novità che introdurrà nel piacentino? Un tema su tutti: la viabilità. Qui il documento prevede: una nuova via Emilia tra Piacenza e Alseno, una nuova strada per la Valnure (da Pontedellolio a Piacenza) il completamento della tangenziale di Piacenza – fino a Rottofreno e fino alla A21, con un nuovo casello – la Cispadana e il relativo innesto sulla A21 nel comune di San Pietro, la Pedemontana, per migliorare i collegamenti intervallivi. Sul versante mobilità previsto anche il potenziamento del trasporto pubblico locale. Insomma, il marchio del nuovo Ptcp è lo «sviluppo sostenibile», per dirla con le parole dell’assessore al territorio di via Garibaldi Alberto Borghi. Ma non bisogna dimenticare la crisi, muro d’impatto con cui si dovrà confrontare il nuovo strumento di programmazione territoriale. Nell’inevitabile scontro con la recessione Piacenza gode però di alcuni fattori cuscinetto: 25 mila piccole aziende, un terziario duttile e plastico, capace di differenziarsi, e un tasso di disoccupazione tra i più bassi in Italia, a quota 2,2 per cento. Elementi che il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi ha sottolineato più volte nel corso della conferenza di questa mattina. L’inizio ufficiale del percorso per l’adozione del Ptcp avverrà già nel pomeriggio di oggi con la presentazione del documento alle 2 commissioni "Ambiente, Agricoltura e Salvaguardia faunistica" e "Politiche di Programmazione e Infrastrutture".