A fine giugno erano 85.076, stabili rispetto a un anno prima. Con l’eccezione del sensibile calo del commercio al dettaglio, crescono i servizi: alla persona e alle imprese, sanità e assistenza. All’opposto, la contrazione prosegue in agricoltura, ma si riduce nelle costruzioni. Continua la ricomposizione tra il calo delle società di persone e delle ditte individuali e la forte crescita delle società di capitale, sostenuta dalle società a responsabilità limitata semplificata.
In Emilia-Romagna, alla data del 30 giugno scorso le imprese attive femminili erano 85.076, pari al 21 per cento del totale delle imprese regionali, con un lieve incremento dello 0,1 per cento rispetto alla stessa data del 2017. Al contrario, le imprese non femminili accusano ancora una leggera flessione (-0,6 per cento, -1.775 unita). È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.
Negli ultimi quattro anni la demografia delle imprese mostra un andamento ancora migliore a livello nazionale dove le imprese femminili sono aumentate in 12 delle regioni italiane e in Italia dello 0,4 per cento. L’incremento è stato più rapido in Campania e nel Lazio (+1,2 per cento, in entrambi i casi). L’Emilia-Romagna è risultata dodicesima per “variazione”. Nelle regioni con le quali l’Emilia-Romagna più spesso si confronta, le imprese femminili sono in aumento dello 0,6 per cento in Lombardia e dello 0,3 per cento in Veneto.
I settori. Il lieve incremento delle della consistenza delle imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze ampiamente divergenti. Da un lato, quella positiva dell’insieme degli altri servizi, escluso il commercio (+590 unità, +1,5 per cento) e dell’industria (+73 unità, +1,0 per cento), mentre, dall’altro, quella negativa derivante dalla riduzione della base imprenditoriale nell’agricoltura (-320 unità, -2,5 per cento), nel commercio (-286 unità, -1,3 per cento) e, ormai solo marginalmente, nelle costruzioni (-12 unità, -0,4 per cento).
La forma giuridica. Il lieve aumento delle imprese femminili è da attribuire alle società di capitale, che sono notevolmente aumentate (+614 unità, pari a un +4,4 per cento), con un ritmo di crescita in progressiva accelerazione, per effetto dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Questa ha contribuito alla sensibile riduzione delle società di persone (-311 unità, -2,4 per cento), alla quale si è affiancata una leggera flessione delle ditte individuali (-269 unità, -0,5 per cento).
Le cooperative e i consorzi continuano a fare registrare una leggera crescita (+0,8 per cento).